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Fascicolo 85
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Le origini dell’adorazione

3. L’adorazione di animali

85:3.1

L’uomo primitivo aveva un sentimento particolare di cameratismo per gli animali superiori. I suoi antenati avevano vissuto con loro e si erano anche accoppiati con loro. Nell’Asia meridionale si credeva anticamente che le anime degli uomini ritornassero sulla terra sotto forma di animali. Questa credenza era una sopravvivenza della pratica ancora più antica di adorare gli animali.

85:3.2

Gli uomini primitivi riverivano gli animali per la loro forza e la loro astuzia. Essi pensavano che l’odorato affinato e la vista penetrante di certe bestie indicassero una guida spirituale. Gli animali sono stati tutti adorati da una razza o da un’altra in un’epoca o in un’altra. Tra questi oggetti di adorazione c’erano delle creature considerate metà umane e metà animali, quali i centauri e le sirene.

85:3.3

Gli Ebrei adorarono i serpenti fino all’epoca del re Ezechia, e gli Indù mantengono ancora relazioni amichevoli con i loro serpenti domestici. L’adorazione del drago da parte dei Cinesi è una sopravvivenza del culto dei serpenti. La saggezza del serpente era un simbolo della medicina greca ed è ancora utilizzato come emblema dai medici moderni. L’arte d’incantare i serpenti è stata tramandata dall’epoca delle donne sciamane praticanti il culto dell’amore per i serpenti, le quali, a seguito dei morsi quotidiani dei serpenti, divenivano immunizzate; in effetti divenivano delle vere tossicomani e non potevano più fare a meno di questo veleno.

85:3.4

L’adorazione d’insetti e di altri animali fu causata da una successiva errata interpretazione della regola d’oro—fare agli altri (a qualsiasi forma di vita) ciò che vorreste fosse fatto a voi. Un tempo gli antichi credevano che tutti i venti fossero prodotti dalle ali degli uccelli e perciò temevano e adoravano tutte le creature alate. I Nordici primitivi credevano che le eclissi fossero causate da un lupo che divorava una porzione del sole o della luna. Gli Indù mostrano spesso Visnù con una testa di cavallo. Molte volte un simbolo animale rappresenta un dio dimenticato o un culto scomparso. Nella religione evoluzionaria l’agnello divenne presto il tipico animale sacrificale e la colomba il simbolo della pace e dell’amore.

85:3.5

In religione il simbolismo è buono o cattivo nell’esatta misura in cui il simbolo soppianta o meno l’idea originale di adorazione. Il simbolismo non deve essere confuso con l’idolatria diretta in cui l’oggetto materiale è direttamente ed effettivamente adorato.


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