L’EVOLUZIONE delle osservanze religiose progredì dal placamento, l’elusione, l’esorcismo, la coercizione, la conciliazione e la propiziazione fino al sacrificio, l’espiazione e la redenzione. La tecnica del rituale religioso passò dalle forme del culto primitivo, attraverso i feticci, la magia ed i miracoli. E via via che il rituale divenne più complicato in risposta al concetto sempre più complesso dell’uomo riguardo ai regni sopramateriali, esso fu inevitabilmente dominato dagli stregoni, dagli sciamani e dai sacerdoti.
Nei concetti in progresso dell’uomo primitivo il mondo degli spiriti fu alla fine considerato come insensibile ai comuni mortali. Solo gli esseri umani eccezionali potevano ottenere ascolto dagli dei; solo l’uomo o la donna straordinari sarebbero stati ascoltati dagli spiriti. La religione entrò così in una nuova fase, in uno stadio in cui è divenuta gradualmente mediata; interviene sempre uno stregone, uno sciamano o un sacerdote tra la persona religiosa e l’oggetto di adorazione. Oggi la maggior parte dei sistemi urantiani di credenze religiose organizzate sta passando per questo livello di sviluppo evoluzionario.
La religione evoluzionaria è nata da una semplice e fortissima paura, la paura che sorge nella mente umana quando si trova di fronte all’ignoto, all’inspiegabile e all’incomprensibile. La religione giunge infine alla comprensione profondamente semplice di un amore onnipotente, l’amore che invade irresistibilmente l’anima umana quando si sveglia alla concezione dell’affetto illimitato del Padre Universale per i figli dell’universo. Ma tra l’inizio e la fine dell’evoluzione religiosa intervengono le lunghe ere degli sciamani, che pretendono d’interporsi tra l’uomo e Dio come intermediari, interpreti ed intercessori.