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Fascicolo 87
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I culti dei fantasmi

4. Buoni e cattivi spiriti fantasma

87:4.1

La paura dei fantasmi è stata la fonte di tutte le religioni del mondo; e per intere epoche molte tribù rimasero attaccate alla vecchia credenza in una sola classe di fantasmi. Esse insegnavano che l’uomo aveva fortuna quando il fantasma era contento e sfortuna quando era in collera.

87:4.2

A mano a mano che il culto della paura dei fantasmi si diffuse, si arrivò al riconoscimento di tipi di spiriti superiori, di spiriti non nettamente identificabili con un individuo umano. Essi erano fantasmi qualificati o glorificati che erano progrediti oltre i domini del paese dei fantasmi fino ai regni superiori del paese degli spiriti.

87:4.3

La nozione di due specie di spiriti fantasma fece lenti ma sicuri progressi in tutto il mondo. Questo nuovo duplice spiritismo non si diffuse di tribù in tribù; sorse dappertutto in maniera indipendente. La potenza di un’idea nell’influenzare la mente evoluzionaria in espansione non risiede nella sua realtà o ragionevolezza, ma piuttosto nella sua vividezza e nell’universalità della sua facile e semplice applicazione.

87:4.4

Più tardi ancora l’immaginazione dell’uomo concepì il concetto di fattori soprannaturali buoni e cattivi; certi fantasmi non si evolvevano mai fino al livello di spiriti buoni. Il monospiritismo primitivo della paura dei fantasmi si evolvé gradualmente in un duplice spiritismo, in un nuovo concetto del controllo invisibile degli affari terreni. Alla fine la buona sorte e la cattiva sorte furono immaginate come aventi i loro rispettivi controllori. E delle due classi, il gruppo che portava sfortuna si riteneva fosse il più attivo e numeroso.

87:4.5

Quando la dottrina dei buoni e dei cattivi spiriti giunse infine a maturazione, divenne la più diffusa e persistente di tutte le credenze religiose. Questo dualismo rappresentò un grande avanzamento filosofico-religioso perché permise all’uomo di spiegare la buona e la cattiva sorte credendo allo stesso tempo in esseri supermortali che erano in una qualche misura coerenti nella loro condotta. Si poteva fare affidamento sia sugli spiriti buoni che su quelli cattivi; essi non erano ritenuti totalmente capricciosi come erano stati concepiti i primi fantasmi del monospiritismo della maggior parte delle religioni primitive. L’uomo era finalmente capace di concepire delle forze supermortali che avevano una condotta coerente, e questa fu una delle scoperte più importanti della verità nell’intera storia dell’evoluzione della religione e nell’espansione della filosofia umana.

87:4.6

La religione evoluzionaria ha tuttavia pagato un prezzo terribile per il concetto di duplice spiritismo. La filosofia primitiva dell’uomo riuscì a conciliare la coerenza degli spiriti con le vicissitudini della fortuna temporale soltanto ipotizzando due tipi di spiriti: uno buono e l’altro cattivo. E mentre questa credenza consentì all’uomo di conciliare le variabili del caso con un concetto di forze supermortali invariabili, tale dottrina ha da allora sempre reso difficile alle persone religiose concepire l’unità cosmica. Gli dei della religione evoluzionaria sono stati generalmente contrastati dalle forze delle tenebre.

87:4.7

La tragedia di tutto ciò risiede nel fatto che, quando queste idee misero radici nella mente primitiva dell’uomo, non c’erano in realtà degli spiriti cattivi o disarmonici in nessuna parte del mondo. Tale malaugurata situazione si sviluppò solo dopo la ribellione di Caligastia e durò soltanto fino alla Pentecoste. Anche nel ventesimo secolo il concetto di bene e di male come coordinati cosmici è molto vivo nella filosofia umana. La maggior parte delle religioni del mondo porta ancora questo marchio d’origine culturale dei lontani giorni in cui emersero i culti dei fantasmi.


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