QUESTO è l’inizio del racconto della lunga, lunga battaglia del progresso della specie umana da una condizione che era appena migliore di un’esistenza animale, passando per le ere intermedie, fino ai tempi più recenti in cui una reale, benché imperfetta, civiltà si era sviluppata tra le razze più evolute dell’umanità.
La civiltà è un’acquisizione razziale; non è biologicamente innata; perciò tutti i figli devono essere allevati in un ambiente di cultura ed ogni generazione successiva di giovani deve ricevere di nuovo la propria educazione. Le qualità superiori della civiltà—scientifica, filosofica e religiosa—non sono trasmesse da una generazione all’altra per eredità diretta. Questi risultati culturali sono preservati solo dalla conservazione illuminata del patrimonio sociale.
L’evoluzione sociale di ordine cooperativo fu iniziata dagli insegnanti di Dalamatia e per trecentomila anni l’umanità fu allevata nell’idea di attività di gruppo. Gli uomini blu trassero profitto più di tutti gli altri da questi insegnamenti sociali primitivi, gli uomini rossi in una certa misura e gli uomini neri meno di tutti. In epoche più recenti la razza gialla e quella bianca hanno presentato lo sviluppo sociale più avanzato di Urantia.