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Fascicolo 59
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L’era della vita marina su Urantia

4. Lo stadio della grande emersione delle terre—Il periodo della vita vegetale terrestre—L’era dei pesci

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Nel corso della lotta secolare tra la terra e l’acqua, per lunghi periodi il mare è stato comparativamente vittorioso, ma l’ora della vittoria della terra è vicina. Le derive dei continenti sono proseguite di volta in volta quel tanto che permette praticamente a tutte le terre del mondo di essere collegate da sottili istmi e da stretti ponti di terra.

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Quando la terra emerge dall’ultima inondazione siluriana ha termine un importante periodo di sviluppo del mondo e di evoluzione della vita. Questi sono gli albori di una nuova era sulla terra. Il paesaggio nudo e senza attrattive dei tempi passati comincia a vestirsi di un verde lussureggiante e sono sul punto d’apparire le prime magnifiche foreste.

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La vita marina di quest’epoca era molto varia a causa della separazione primitiva delle specie, ma tutti questi tipi differenti successivamente si associarono e si mescolarono liberamente. I brachiopodi raggiunsero rapidamente il loro apogeo, seguiti dagli artropodi, e fecero la loro prima apparizione le bernacle. Ma l’avvenimento più importante fu l’improvvisa apparizione della famiglia dei pesci. Questa divenne l’era dei pesci, il periodo della storia del mondo caratterizzato dal tipo di animale vertebrato.

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270.000.000 di anni fa, i continenti erano tutti al di sopra dell’acqua. Da milioni e milioni di anni non vi erano state simultaneamente tante terre al di sopra dell’acqua; questa fu una delle più grandi epoche di emersione delle terre in tutta la storia del pianeta.

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Cinque milioni di anni più tardi, le terre dell’America del Nord e del Sud, dell’Europa, dell’Africa, dell’Asia settentrionale e dell’Australia furono inondate per breve durata, con l’America del Nord sommersa di tanto in tanto quasi completamente; e gli strati calcarei che ne risultarono hanno spessori varianti da 150 a 1.500 metri. I vari mari devoniani si estesero prima in una direzione e poi in un’altra, cosicché l’immenso mare artico interno dell’America del Nord trovò uno sbocco verso l’Oceano Pacifico attraverso la California settentrionale.

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260.000.000 di anni fa, verso la fine di quest’epoca di abbassamento delle terre, l’America del Nord fu parzialmente coperta da mari comunicanti, simultaneamente con le acque del Pacifico, dell’Atlantico, dell’Artico e del Golfo del Messico. I depositi di questi stadi più recenti della prima inondazione devoniana hanno uno spessore medio di circa trecento metri. Gli scogli corallini caratteristici di quest’epoca indicano che i mari interni erano limpidi e poco profondi. Questi depositi corallini sono esposti sulle sponde del Fiume Ohio vicino a Louisville, nel Kentucky, ed hanno circa trenta metri di spessore; essi contengono più di duecento varietà di coralli. Tali formazioni coralline si estendono attraverso il Canada ed il nord dell’Europa fino alle regioni artiche.

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Dopo queste sommersioni gran parte del litorale si elevò considerevolmente, cosicché i depositi primitivi furono ricoperti da limo e da scisti. Esiste anche uno strato di arenaria rossa che caratterizza una delle sedimentazioni devoniane, e questo strato rosso si estende su gran parte della superficie della terra. Lo si trova in America del Nord e del Sud, in Europa, in Russia, in Cina, in Africa e in Australia. Questi depositi rossi fanno pensare a condizioni climatiche aride o semiaride, sebbene il clima di quest’epoca fosse ancora mite ed uniforme.

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Per tutto questo periodo le terre a sudest dell’Isola di Cincinnati rimasero nettamente al di sopra del livello dell’acqua. Ma una grandissima parte dell’Europa occidentale, incluse le Isole Britanniche, era sommersa. Nel Galles, in Germania ed in altri luoghi dell’Europa le rocce devoniane hanno circa 6.000 metri di spessore.

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250.000.000 di anni fa, si assisté all’apparizione della famiglia dei pesci, i vertebrati, una delle tappe più importanti di tutta l’evoluzione preumana.

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Gli artropodi, o crostacei, furono gli antenati dei primi vertebrati. I precursori della famiglia dei pesci furono due antenati artropodi modificati; uno aveva un corpo lungo che collegava la testa alla coda, mentre l’altro era un prepesce senza spina dorsale né mascelle. Ma questi tipi preliminari furono rapidamente distrutti quando i pesci, i primi vertebrati del mondo animale, fecero la loro apparizione improvvisa provenendo dal nord.

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Molti dei più grandi pesci propriamente detti appartengono a quest’era. Alcune varietà provviste di denti avevano da otto a dieci metri di lunghezza; i pescicani di oggi sono i superstiti di questi pesci antichi. I pesci polmonati e corazzati raggiunsero il culmine della loro evoluzione e, prima della fine di quest’epoca, i pesci si erano adattati sia all’acqua dolce sia all’acqua salata.

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Si possono trovare dei veri letti ossei di scheletri e di denti di pesci nei depositi accumulati verso la fine di questo periodo, e ricchi strati fossili sono situati lungo la costa della California per il fatto che molte baie riparate dell’Oceano Pacifico s’incuneavano nella terra di questa regione.

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La terra era rapidamente invasa dai nuovi generi di vegetazione terrestre. Finora poche piante crescevano sulla terra, salvo che in riva all’acqua. Ora, e improvvisamente, apparve la prolifica famiglia delle felci, diffondendosi velocemente sulla superficie delle terre in corso di rapida elevazione, in tutte le parti del mondo. Si svilupparono ben presto tipi di alberi grossi circa sessanta centimetri ed alti circa dodici metri; più tardi si evolvettero le foglie, ma queste varietà primitive avevano soltanto un fogliame rudimentale. C’erano anche molte piante più piccole, ma i loro fossili non si trovano perché furono generalmente distrutte dai batteri apparsi prima ancora.

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Con l’elevazione dei continenti, l’America del Nord fu collegata all’Europa per mezzo dei ponti terrestri che si estendevano fino alla Groenlandia. E oggi la Groenlandia conserva i resti di queste piante terrestri primitive sotto il suo mantello di ghiaccio.

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240.000.000 di anni fa, alcune parti delle terre dell’Europa e delle due Americhe cominciarono ad abbassarsi. Questo sprofondamento segnò l’apparizione dell’ultima e meno estesa delle inondazioni devoniane. I mari artici si spostarono di nuovo verso sud ed invasero gran parte dell’America del Nord; l’Atlantico inondò una larga parte dell’Europa e dell’Asia occidentale, mentre il Pacifico meridionale ricoprì la maggior parte dell’India. Questa inondazione fu lenta ad apparire quanto a ritirarsi. I Monti Catskill che costeggiano la riva occidentale del Fiume Hudson sono uno dei più grandi monumenti geologici di quest’epoca che si possano trovare sulla superficie dell’America del Nord.

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230.000.000 di anni fa, i mari continuavano a ritirarsi. Gran parte dell’America del Nord era al di sopra dell’acqua ed una violenta attività vulcanica si produsse nella regione del San Lorenzo. Il Monte Royal, a Montreal, è il camino eroso di uno di questi vulcani. I depositi di tutta quest’epoca sono ben visibili nei Monti Appalachi dell’America del Nord, dove il Fiume Susquehanna ha scavato una valle che mette a nudo gli strati successivi che raggiunsero più di 4.000 metri di spessore.

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L’elevazione dei continenti proseguiva e l’atmosfera cominciava ad arricchirsi di ossigeno. La terra era ricoperta da vaste foreste di felci di trenta metri di altezza e da alberi peculiari di quest’epoca, foreste silenziose. Non si sentiva il minimo rumore, nemmeno il fruscio di una foglia, perché questi alberi non avevano foglie.

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E così finì uno dei più lunghi periodi di evoluzione della vita marina, l’era dei pesci. Questo periodo della storia del mondo durò quasi cinquanta milioni di anni. Esso è conosciuto dai vostri ricercatori come periodo Devoniano.


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