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Fascicolo 59
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L’era della vita marina su Urantia

1. La vita marina primitiva nei mari poco profondi—L’era dei trilobiti

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Agli inizi di questo periodo di relativa quiete sulla superficie terrestre, la vita è confinata nei vari mari interni e lungo le rive oceaniche. Fino ad ora nessuna forma di organismo terrestre si è ancora evoluta. Gli animali marini primitivi sono ben stabiliti e pronti per il successivo sviluppo evoluzionario. Le amebe, che avevano fatto la loro apparizione verso la fine del periodo di transizione precedente, sono i superstiti tipici di questo stadio iniziale di vita animale.

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400.000.000 di anni fa, la vita marina, sia vegetale che animale, è abbastanza ben distribuita su tutto il mondo. Il clima planetario si riscalda leggermente e diviene più uniforme. Avviene un’inondazione generale delle rive dei vari continenti, in particolare dell’America del Nord e del Sud. Appaiono nuovi oceani e le masse d’acqua più antiche s’ingrandiscono considerevolmente.

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Ora, per la prima volta, la vegetazione si arrampica lentamente sulla terraferma e fa subito notevoli progressi di adattamento ad un habitat non marino.

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Improvvisamente, e senza gradazione ancestrale, fanno la loro apparizione i primi animali multicellulari. Si sono evoluti i trilobiti e per intere epoche essi dominano i mari. Dal punto di vista della vita marina questa è l’era dei trilobiti.

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Verso la fine di questo periodo gran parte dell’America del Nord e dell’Europa emerse dal mare. La crosta terrestre era temporaneamente stabilizzata; delle montagne, o piuttosto delle elevazioni di terre, sorsero lungo le coste dell’Atlantico e del Pacifico, nelle Antille e nel sud dell’Europa. Tutta la regione dei Caraibi si era notevolmente innalzata.

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390.000.000 di anni fa, le terre erano ancora elevate. In alcune parti dell’America orientale ed occidentale e dell’Europa occidentale si possono trovare gli strati rocciosi depositati durante quest’epoca, e sono le più antiche rocce contenenti fossili di trilobiti. C’erano molti lunghi bracci di mare che s’incuneavano all’interno delle masse continentali in cui si depositarono queste rocce fossilifere.

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In capo ad alcuni milioni di anni l’Oceano Pacifico cominciò ad invadere i continenti americani. La sommersione delle terre fu principalmente dovuta ad un aggiustamento della crosta terrestre, benché l’espansione laterale delle terre, o scorrimento continentale, ne fosse anch’essa un fattore.

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380.000.000 di anni fa, l’Asia si abbassava e tutti gli altri continenti subivano un’emersione di breve durata. Ma con il progredire di quest’epoca l’Oceano Atlantico, recentemente formatosi, fece estese incursioni in tutti i litorali adiacenti. L’Atlantico settentrionale, o mare Artico, era allora collegato con le acque meridionali del Golfo. Quando questo mare del sud penetrò nella depressione degli Appalachi, le sue onde s’infransero ad est contro montagne alte quanto le Alpi, ma in generale i continenti erano pianure senza interesse, del tutto prive di bellezze naturali.

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I depositi sedimentari di queste ere sono di quattro tipi:

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1. I conglomerati—materiali depositati vicino ai litorali

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2. Le arenarie—depositi avvenuti in acque poco profonde ma dove le onde erano sufficienti per impedire al limo di depositarsi.

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3. Gli scisti—depositi avvenuti in acque più profonde e più calme.

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4. Il calcare—comprendente i depositi di conchiglie di trilobiti in acque profonde.

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I fossili di trilobiti di quest’epoca presentano certe uniformità di base unite a certe varianti molto marcate. Gli animali primitivi che si sono evoluti a partire dai tre impianti originali di vita erano caratteristici; quelli che apparvero nell’emisfero occidentale erano leggermente differenti da quelli del gruppo eurasiano e del tipo australasiano o australiano-antartico.

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370.000.000 di anni fa, avvenne la grande e quasi totale sommersione dell’America del Nord e del Sud, seguita dallo sprofondamento dell’Africa e dell’Australia. Solo alcune parti dell’America del Nord rimasero al di sopra di questi mari cambriani poco profondi. Cinque milioni di anni più tardi i mari si ritiravano davanti all’elevazione delle terre. E tutti questi fenomeni di abbassamento e di elevazione delle terre avvennero senza drammi, perché si effettuarono lentamente nel corso di milioni di anni.

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Gli strati fossiliferi di trilobiti di quest’epoca affiorano qua e là in tutti i continenti, salvo che in Asia centrale. In molte regioni queste rocce sono orizzontali, ma nelle montagne sono inclinate e distorte a causa della pressione e del corrugamento. In molti luoghi tale pressione ha modificato il carattere originario di questi depositi. L’arenaria è stata trasformata in quarzo, lo scisto è stato mutato in ardesia, mentre il calcare è stato convertito in marmo.

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360.000.000 di anni fa, la terra si stava ancora innalzando. L’America del Nord e del Sud erano interamente emerse. L’Europa occidentale e le Isole Britanniche stavano per emergere, ad eccezione di alcune parti del Galles che erano profondamente sommerse. Non c’erano grandi distese di ghiaccio durante queste epoche. I supposti depositi glaciali, la cui apparizione è collegata a tali strati in Europa, in Africa, in Cina ed in Australia, sono dovuti a ghiacciai di montagna isolati o a spostamenti di detriti glaciali di origine più recente. Il clima mondiale era oceanico, non continentale. I mari meridionali erano più caldi di oggi e si estendevano verso nord oltre l’America del Nord fino alle regioni polari. La Corrente del Golfo percorreva la parte centrale dell’America del Nord e deviava verso est per bagnare e riscaldare le rive della Groenlandia, facendo di questo continente oggi coperto di ghiacci un vero paradiso tropicale.

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La vita marina era quasi uniforme in tutto il mondo ed era costituita da alghe, da organismi unicellulari, da spugne semplici, da trilobiti e da altri crostacei—gamberi, granchi ed aragoste. Alla fine di questo periodo apparvero tremila varietà di brachiopodi, delle quali solo duecento sono sopravvissute. Questi animali rappresentano una varietà della vita primitiva che è giunta fino all’epoca attuale praticamente immutata.

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Ma i trilobiti erano le creature viventi predominanti. Essi erano animali sessuati ed esistevano in numerose forme. Essendo cattivi nuotatori essi galleggiavano pigramente sull’acqua o strisciavano sui fondi marini, arrotolandosi su se stessi per proteggersi quando erano attaccati dai loro nemici apparsi più tardi. Essi raggiungevano una lunghezza da cinque a trenta centimetri e si svilupparono in quattro gruppi distinti: carnivori, erbivori, onnivori e “mangiatori di fango”. La facoltà che avevano questi ultimi di nutrirsi prevalentemente di materie inorganiche—furono gli ultimi animali multicellulari a possederla—spiega il loro incremento e la loro lunga sopravvivenza.

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Tale era il quadro biogeologico di Urantia alla fine di quel lungo periodo della storia del mondo che abbraccia cinquanta milioni di anni e che è chiamato dai vostri geologi Cambriano.


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