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Davanti al tribunale del Sinedrio

5. La seconda sessione della corte

184:5.1

Alle cinque e mezzo del mattino la corte si riunì nuovamente, e Gesù fu portato nella sala adiacente, dove stava aspettando Giovanni. Qui il soldato romano e le guardie del tempio sorvegliarono Gesù mentre la corte cominciava la formulazione delle accuse che dovevano essere presentate a Pilato. Anna chiarì ai suoi associati che l’accusa di bestemmia non avrebbe avuto alcun peso su Pilato. Giuda era presente durante questa seconda riunione della corte, ma non fornì alcuna testimonianza.

184:5.2

Questa sessione della corte durò soltanto una mezz’ora, e quando l’aggiornarono per andare da Pilato, essi avevano redatto l’imputazione di Gesù come meritevole di morte sotto tre capi d’accusa:

184:5.3

1. Che era un pervertitore della nazione ebraica; ingannava il popolo e lo incitava alla ribellione.

184:5.4

2. Che insegnava al popolo a rifiutare di pagare il tributo a Cesare.

184:5.5

3. Che, pretendendo di essere un re e il fondatore di una nuova sorta di regno, incitava al tradimento contro l’imperatore.

184:5.6

Tutta questa procedura era irregolare e totalmente contraria alle leggi ebraiche. Non vi erano stati due testimoni d’accordo su un punto qualunque, salvo quelli che avevano testimoniato sull’affermazione di Gesù che avrebbe distrutto il tempio e lo avrebbe ricostruito in tre giorni. Ed anche su quel punto nessun testimone aveva parlato a favore della difesa e neppure era stato chiesto a Gesù di spiegare che cosa intendesse dire.

184:5.7

Il solo punto sul quale la corte avrebbe potuto giudicarlo coerentemente era quello di bestemmia, e ciò si sarebbe basato interamente sulla sua stessa testimonianza. Anche riguardo alla bestemmia, essi non avevano proceduto ad una votazione ufficiale sulla pena di morte.

184:5.8

Ed ora si permettevano di formulare tre accuse con cui presentarsi davanti a Pilato, sulle quali nessun testimone era stato ascoltato e sulle quali si erano accordati mentre il prigioniero accusato era assente. Quando ciò fu fatto, tre dei Farisei si ritirarono; essi volevano che Gesù fosse ucciso, ma non volevano formulare delle accuse contro di lui senza testimoni ed in sua assenza.

184:5.9

Gesù non comparve più davanti al tribunale dei Sinedristi. Essi non volevano rivedere il suo viso mentre sedevano per giudicare la sua vita innocente. Gesù non conobbe (come uomo) le loro accuse ufficiali fino a quando non le sentì recitare da Pilato.

184:5.10

Mentre Gesù era nella sala con Giovanni e le guardie, e mentre la corte era in seconda sessione, alcune delle donne vicine al palazzo del sommo sacerdote vennero con i loro amici a vedere lo strano prigioniero, ed una di loro gli chiese: “Sei tu il Messia, il Figlio di Dio?” E Gesù rispose: “Se te lo dico, tu non mi crederai; e se te lo chiedo, tu non risponderai.”

184:5.11

Alle sei di quel mattino Gesù fu portato via dalla casa di Caifa per comparire davanti a Pilato per la conferma della sentenza di morte che questa corte di Sinedristi aveva così ingiustamente ed irregolarmente decretato.


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