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Il martedì mattina al tempio

5. I Greci indagatori

174:5.1

Verso mezzogiorno, mentre Filippo comperava delle provviste per il nuovo campo che quel giorno sarebbe stato istituito vicino a Getsemani, fu avvicinato da una delegazione di stranieri, un gruppo di credenti greci di Alessandria, di Atene e di Roma, il cui portavoce disse all’apostolo: “Ci sei stato segnalato da coloro che ti conoscono; così siamo venuti da te, signore, per chiederti di vedere Gesù, il tuo Maestro.” Filippo fu preso alla sprovvista incontrando in tal modo questi eminenti indagatori greci pagani sulla piazza del mercato, e poiché Gesù aveva così esplicitamente ordinato a tutti i dodici di non impegnarsi in alcun insegnamento pubblico durante la settimana di Pasqua, fu un po’ perplesso sul modo migliore di trattare la questione. Egli era anche sconcertato per il fatto che questi uomini erano dei Gentili stranieri. Se fossero stati Ebrei o Gentili vicini e conosciuti egli non avrebbe esitato in modo così marcato. Egli fece questo: chiese a questi Greci di rimanere dov’erano. Mentre egli si allontanava in fretta, essi supposero che fosse andato a cercare Gesù, ma in realtà egli corse a casa di Giuseppe, dove sapeva che Andrea e gli altri apostoli stavano mangiando, e chiamato fuori Andrea, gli spiegò il motivo della sua venuta e poi, accompagnato da Andrea, ritornò dai Greci in attesa.

174:5.2

Poiché Filippo aveva quasi finito di acquistare le provviste, egli e Andrea ritornarono con i Greci a casa di Giuseppe, dove Gesù li ricevette. Essi si sedettero vicino a lui mentre parlava ai suoi apostoli e ad un certo numero di eminenti discepoli riuniti per questo pasto di mezzogiorno. Gesù disse:

174:5.3

Mio Padre mi ha mandato in questo mondo per rivelare la sua amorevole benevolenza ai figli degli uomini, ma coloro presso i quali sono venuto per primi hanno rifiutato di ricevermi. In verità, molti di voi hanno creduto al mio vangelo da se stessi, ma i figli di Abramo e i loro capi stanno per respingermi, e facendo così respingeranno Colui che mi ha mandato. Io ho largamente proclamato il vangelo di salvezza a questo popolo; ho parlato loro della filiazione accompagnata dalla gioia, dalla libertà e da una vita più abbondante nello spirito. Mio Padre ha compiuto molte opere meravigliose tra questi figli degli uomini tormentati dalla paura. Il profeta Isaia si riferì con certezza a questo popolo quando scrisse: ‘Signore, chi ha creduto ai nostri insegnamenti? E a chi il Signore è stato rivelato?’ In verità i capi del mio popolo hanno deliberatamente chiuso i loro occhi per non vedere e indurito il loro cuore per timore di credere e di essere salvati. In tutti questi anni io ho cercato di guarirli dalla loro incredulità, perché ricevessero la salvezza eterna del Padre. So che non tutti mi hanno abbandonato; alcuni di voi hanno in verità creduto al mio messaggio. In questa sala vi sono ora una ventina di uomini che erano prima membri del Sinedrio o che hanno occupato alte posizioni nei consigli della nazione, sebbene alcuni di voi siano ancora restii a confessare apertamente la verità per paura di essere espulsi dalla sinagoga. Alcuni di voi sono tentati di preferire la gloria degli uomini alla gloria di Dio. Ma io sono costretto a mostrarmi indulgente, poiché temo per la sicurezza e la fedeltà persino di alcuni di coloro che sono stati così a lungo con me e che hanno vissuto così vicino al mio fianco.

174:5.4

“In questa sala del banchetto percepisco che vi sono riuniti Ebrei e Gentili in numero quasi uguale, e vorrei rivolgermi a voi come al primo ed ultimo gruppo di tal genere che posso istruire sugli affari del regno prima di andare da mio Padre.”

174:5.5

Questi Greci avevano seguito fedelmente l’insegnamento di Gesù nel tempio. Lunedì sera avevano tenuto una riunione a casa di Nicodemo, che era durata fino all’alba, e trenta di loro avevano deciso di entrare nel regno.

174:5.6

Mentre Gesù stava davanti a loro in questo momento, percepì la fine di una dispensazione e l’inizio di un’altra. Volgendo la sua attenzione verso i Greci, il Maestro disse:

174:5.7

“Colui che crede in questo vangelo, crede non solo in me ma in Colui che mi ha mandato. Quando guardate me, vedete non solo il Figlio dell’Uomo, ma anche Colui che mi ha mandato. Io sono la luce del mondo, e chiunque crederà nel mio insegnamento non dimorerà più nelle tenebre. Se voi Gentili mi ascolterete, riceverete le parole di vita ed entrerete subito nella gioiosa libertà della verità della filiazione con Dio. Se i miei compatrioti, gli Ebrei, scelgono di respingermi e di rifiutare i miei insegnamenti, non sederò in giudizio contro di loro, perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma ad offrirgli la salvezza. Ciononostante, coloro che mi respingono e rifiutano di ricevere il mio insegnamento saranno tradotti in giudizio a tempo debito da mio Padre e da coloro che egli ha incaricato di sedere in giudizio contro tale rifiuto del dono della misericordia e delle verità della salvezza. Ricordatevi, voi tutti, che io non parlo da me stesso, ma che vi ho fedelmente proclamato ciò che il Padre mi ha comandato di rivelare ai figli degli uomini. E queste parole che il Padre mi ha ordinato di dire al mondo sono parole di verità divina, di misericordia perenne e di vita eterna.

174:5.8

“Ma sia agli Ebrei che ai Gentili io dichiaro che è quasi giunta l’ora in cui il Figlio dell’Uomo sarà glorificato. Voi sapete bene che, se un grano di frumento non cade nella terra e muore, resta isolato; ma se muore in un terreno buono, esso sorge di nuovo alla vita e dà molti frutti. Colui che ama egoisticamente la sua vita è in pericolo di perderla; ma colui che è disposto a sacrificare la sua vita per amore mio e per il vangelo godrà di un’esistenza più abbondante sulla terra e della vita eterna in cielo. Se volete veramente seguirmi, anche dopo che sarò andato da mio Padre, allora diverrete miei discepoli e i servitori fedeli dei vostri simili mortali.

174:5.9

“So che la mia ora si sta avvicinando, e sono turbato. Percepisco che il mio popolo è determinato a respingere il regno, ma sono felice di ricevere questi Gentili ricercatori della verità che sono qui oggi per informarsi sulla via della luce. Tuttavia il mio cuore sente pietà per il mio popolo, e la mia anima è sconvolta per ciò che mi aspetta. Che cosa dirò mentre guardo avanti e discerno ciò che sta per accadermi? Dirò: Padre preservami da quest’ora tremenda? No! Per questo stesso proposito sono venuto nel mondo e sono rimasto fino a quest’ora. Dirò piuttosto, e pregherò perché voi vi uniate a me: Padre, glorifica il tuo nome; sia fatta la tua volontà.”

174:5.10

Quando Gesù ebbe parlato così, l’Aggiustatore Personalizzato che l’aveva abitato prima del suo battesimo apparve davanti a lui, e mentre egli s’interruppe in modo evidente, questo spirito ora potente che rappresentava il Padre, parlò a Gesù di Nazaret dicendo: “Ho glorificato molte volte il mio nome nei tuoi conferimenti, e lo glorificherò ancora una volta.”

174:5.11

Mentre gli Ebrei e i Gentili qui riuniti non udirono alcuna voce, non mancarono di discernere che il Maestro si era fermato di parlare mentre un messaggio gli perveniva da qualche fonte superumana. Essi dissero tutti, ciascuno a quello che era vicino a lui: “Un angelo gli ha parlato.”

174:5.12

Poi Gesù continuò a dire: “Tutto ciò non è accaduto a beneficio mio, ma vostro. Io so con certezza che il Padre mi riceverà ed accetterà la mia missione in vostro favore, ma è necessario che voi siate incoraggiati e preparati alla rude prova che è imminente. Vi assicuro che la vittoria coronerà alla fine i nostri sforzi congiunti per illuminare il mondo e liberare l’umanità. Il vecchio ordine di cose si sta presentando al giudizio. Io ho abbattuto il Principe di questo mondo, e tutti gli uomini saranno liberati dalla luce dello spirito che spargerò su tutta la carne dopo che sarò asceso al Padre che è nei cieli.

174:5.13

“Ed ora vi dichiaro che, se sarò elevato sulla terra e nella vostra vita, attirerò tutti gli uomini a me e nella comunità di mio Padre. Voi avete creduto che il Liberatore abitasse sulla terra per sempre, ma io vi dichiaro che il Figlio dell’Uomo sarà respinto dagli uomini e che ritornerà al Padre. Io sarò con voi soltanto per poco; soltanto per poco tempo la luce vivente resterà tra questa generazione ottenebrata. Camminate mentre avete questa luce, affinché le tenebre e la confusione incombenti non vi sorprendano. Colui che cammina nelle tenebre non sa dove va; ma se voi scegliete di camminare nella luce, in verità diverrete tutti dei figli di Dio liberati. Ed ora, tutti voi, venite con me mentre ritorno al tempio per dire delle parole di addio ai capi dei sacerdoti, agli Scribi, ai Farisei, ai Sadducei, agli Erodiani e ai dirigenti ottenebrati d’Israele.”

174:5.14

Dopo aver parlato così, Gesù s’incamminò in testa nelle strette vie di Gerusalemme per ritornare al tempio. Essi avevano appena sentito il Maestro dire che questo sarebbe stato il suo discorso di addio nel tempio, e lo seguirono in silenzio e in profonda meditazione.


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