◄ 162:6
Fascicolo 162
162:8 ►

Alla festa dei Tabernacoli

7. Il discorso sulla libertà spirituale

162:7.1

Il pomeriggio dell’ultimo giorno della festa, e dopo che gli apostoli avevano fallito nei loro sforzi per persuaderlo a fuggire da Gerusalemme, Gesù andò nuovamente nel tempio ad insegnare. Trovando un gruppo numeroso di credenti riuniti nel Portico di Salomone, egli parlò loro dicendo:

162:7.2

“Se le mie parole dimorano in voi e se siete disposti a fare la volontà di mio Padre, allora siete veramente miei discepoli. Voi conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi. Io so come mi risponderete: noi siamo i figli di Abramo e non siamo schiavi di nessuno; come saremo dunque resi liberi? Ma io non parlo di sottomissione esteriore al dominio di un altro, mi riferisco alle libertà dell’anima. In verità, in verità vi dico, chiunque commette peccato è un servo del peccato. E voi sapete che il servo non è destinato a rimanere per sempre nella casa del padrone. Voi sapete anche che il figlio rimane nella casa del padre. Se dunque il Figlio vi renderà liberi, vi farà figli, sarete veramente liberi.

162:7.3

“Io so che voi siete il seme di Abramo, eppure i vostri capi cercano di uccidermi perché non hanno permesso alla mia parola di esercitare la sua influenza trasformatrice nel loro cuore. La loro anima è sigillata dal pregiudizio ed accecata dall’orgoglio di vendetta. Io vi proclamo la verità che il Padre eterno mi mostra, mentre questi educatori illusi cercano di fare le cose che hanno imparato solo dai loro padri terreni. E quando voi rispondete che Abramo è vostro padre, allora io vi dico che se foste i figli di Abramo compireste le opere di Abramo. Alcuni di voi credono al mio insegnamento, ma altri cercano di distruggermi perché vi ho detto la verità che ho ricevuto da Dio. Ma Abramo non ha trattato così la verità di Dio. Io percepisco che alcuni tra voi sono determinati a compiere le opere del maligno. Se Dio fosse vostro Padre, voi mi riconoscereste ed amereste la verità che io rivelo. Non vedete che io vengo dal Padre, che sono mandato da Dio, che non sto facendo questo lavoro da me stesso? Perché non comprendete le mie parole? E perché avete scelto di divenire i figli del male? Se siete i figli delle tenebre difficilmente camminerete nella luce della verità che io rivelo. I figli del male seguono solo le vie del loro padre, che era un imbroglione e non sostenne la verità, perché non c’era alcuna verità in lui. Ma ora viene il Figlio dell’Uomo che parla e vive la verità, e molti di voi rifiutano di credere.

162:7.4

“Chi di voi mi convince di peccato? Se io dunque proclamo e vivo la verità mostratami dal Padre, perché voi non credete? Chi è di Dio ascolta con gioia le parole di Dio; per questo molti di voi non ascoltano le mie parole, perché non siete di Dio. I vostri insegnanti hanno anche osato dire che io compio le mie opere con il potere del principe dei demoni. Uno qui vicino ha appena detto che io sono posseduto da un demone, che sono un figlio del demonio. Ma tutti quelli di voi che hanno un rapporto onesto con la propria anima sanno benissimo che io non sono un demone. Voi sapete che io onoro il Padre, mentre voi disonorate me. Io non cerco gloria per me, ma solo la gloria di mio Padre del Paradiso. Ed io non vi giudico, perché c’è uno che giudica per me.

162:7.5

“In verità, in verità, dico a voi che credete nel vangelo che, se un uomo conserva questa parola di verità viva nel suo cuore non conoscerà mai la morte. Ed ora proprio a fianco a me uno Scriba dice che questa affermazione prova che io sono posseduto da un demone, poiché Abramo è morto ed anche i profeti. E chiede: ‘Sei tu talmente più grande di Abramo e dei profeti che osi venire qui e dire che chiunque serberà la tua parola non conoscerà la morte? Chi pretendi di essere per osare profferire tali bestemmie?’ Io dico a tutti quelli come lui che, se io glorifico me stesso, la mia gloria non vale niente. Ma è il Padre che mi glorificherà, lo stesso Padre che voi chiamate Dio. Ma voi non siete riusciti a conoscere questo vostro Dio e Padre mio, ed io sono venuto per unirvi insieme, per mostrarvi come divenire veramente i figli di Dio. Sebbene voi non conosciate il Padre, io lo conosco davvero. Abramo stesso ha goduto di vedere il mio giorno, e lo vide per mezzo della fede e fu felice.”

162:7.6

Quando gli Ebrei non credenti e gli agenti del Sinedrio che erano giunti in questo momento udirono queste parole, scatenarono un tumulto, gridando: “Non hai cinquant’anni e parli d’aver visto Abramo; sei un figlio del demonio!” Gesù non fu in grado di proseguire il discorso. Disse soltanto mentre se ne andava: “In verità, in verità vi dico, prima che Abramo fosse, io sono.” Molti dei non credenti si precipitarono alla ricerca di pietre per lapidarlo, e gli agenti del Sinedrio cercarono di arrestarlo, ma il Maestro si aprì rapidamente un varco attraverso i corridoi del tempio e fuggì verso il luogo d’incontro segreto vicino a Betania dove Marta, Maria e Lazzaro lo aspettavano.


◄ 162:6
 
162:8 ►