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Il monte della trasfigurazione

6. Nel giardino di Celso

158:6.1

Essi si fermarono per la notte da Celso e quella sera nel giardino, dopo che avevano mangiato e riposato, i dodici si riunirono attorno a Gesù, e Tommaso disse: “Maestro, mentre noi che siamo rimasti indietro ignoriamo ancora ciò che è successo sulla montagna, e che ha entusiasmato così grandemente i nostri fratelli che erano con te, desideriamo ardentemente che tu ci parli del nostro fallimento e che ci istruisci in queste materie, poiché vediamo che quelle cose che sono accadute in montagna non possono esserci rivelate in questo momento.”

158:6.2

E Gesù rispose a Tommaso, dicendo: “Tutto ciò che i vostri fratelli hanno udito sulla montagna vi sarà rivelato a tempo debito. Ma ora vi mostrerò la causa del vostro fallimento in ciò che così incautamente avete tentato di fare. Mentre il vostro Maestro ed i suoi compagni, vostri fratelli, salivano ieri su quella montagna laggiù per cercare una conoscenza più estesa della volontà del Padre e per chiedere di essere maggiormente dotati di saggezza al fine di eseguire efficacemente quella volontà divina, voi che eravate qui ad aspettare con l’istruzione di sforzarvi di acquisire la mente d’intuizione spirituale e di pregare con noi per una rivelazione più completa della volontà del Padre, non siete riusciti ad esercitare la fede che era al vostro comando, ma invece avete ceduto alla tentazione e siete caduti nelle vostre vecchie cattive tendenze di cercare per voi stessi delle posizioni di privilegio nel regno dei cieli—nel regno materiale e temporale che voi persistete ad immaginarvi. E rimanete attaccati a questi concetti errati nonostante la reiterata dichiarazione che il mio regno non è di questo mondo.

158:6.3

“Non appena la vostra fede afferra l’identità del Figlio dell’Uomo, il vostro desiderio egoista di avanzamento terrestre s’insinua in voi, e vi mettete a discutere tra di voi su chi dovrebbe essere il più grande nel regno dei cieli, un regno che, così come insistete a concepirlo, non esiste e non esisterà mai. Non vi ho detto che colui che vorrebbe essere il più grande nel regno della fraternità spirituale di mio Padre deve diventare piccolo ai suoi occhi e divenire così il servitore dei suoi fratelli? La grandezza spirituale consiste in un amore comprensivo simile a quello di Dio e non nel godimento dell’esercizio del potere materiale per l’esaltazione di se stessi. In ciò che avete tentato di fare, ed in cui avete così completamente fallito, il vostro proposito non era puro. Il vostro movente non era divino. Il vostro ideale non era spirituale. La vostra ambizione non era altruistica. Il vostro agire non era fondato sull’amore, e lo scopo che volevate raggiungere non era la volontà del Padre che è nei cieli.

158:6.4

“Quanto tempo vi ci vorrà per capire che non potete abbreviare il corso dei fenomeni naturali stabiliti, salvo quando tali cose sono conformi alla volontà del Padre? Né potete compiere un’opera spirituale in assenza del potere spirituale. E non potete fare nemmeno queste cose, anche quando il loro potenziale è presente, senza l’esistenza di quel terzo fattore umano essenziale, l’esperienza personale di possedere una fede vivente. Dovete avere sempre delle manifestazioni materiali come attrazione per le realtà spirituali del regno? Non riuscite a cogliere il significato spirituale della mia missione senza la dimostrazione visibile di opere straordinarie? Quando si potrà contare che voi aderiate alle realtà spirituali superiori del regno indipendentemente dall’apparenza esteriore di ogni manifestazione materiale?”

158:6.5

Dopo che Gesù ebbe parlato così ai dodici, aggiunse: “Ed ora andate a riposarvi, perché domani ritorneremo a Magadan e vi terremo consiglio sulla nostra missione nelle città e nei villaggi della Decapoli. E a conclusione dell’esperienza di questo giorno, lasciatemi dichiarare a ciascuno di voi ciò che ho detto ai vostri fratelli sulla montagna, e lasciate che queste parole penetrino profondamente nel vostro cuore: il Figlio dell’Uomo entra ora nell’ultima fase del conferimento. Noi stiamo per iniziare quelle opere che porteranno presto alla grande prova finale della vostra fede e devozione quando io sarò messo nelle mani degli uomini che cercano la mia distruzione. Ricordatevi ciò che vi sto dicendo: il Figlio dell’Uomo sarà messo a morte, ma risusciterà.”

158:6.6

Essi si ritirarono per la notte rattristati. Erano confusi; non riuscivano a comprendere queste parole. E mentre avevano paura di porre una sola domanda su quello che egli aveva detto, si ricordarono di tutto ciò dopo la sua risurrezione.


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