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La crisi a Cafarnao

3. Il dopo assemblea

153:3.1

Molte furono le domande poste a Gesù durante questo dopo assemblea. Alcune furono poste dai suoi discepoli perplessi, ma in maggioranza furono poste da cavillosi non credenti che cercavano soltanto di metterlo in difficoltà e di prenderlo in fallo.

153:3.2

Uno dei visitatori farisei, salito sul basamento di un lampadario, gridò questa domanda: “Tu ci dici che sei il pane di vita. Come puoi darci la tua carne da mangiare o il tuo sangue da bere? A che cosa serve il tuo insegnamento se non può essere messo in pratica?” Gesù rispose a questa domanda dicendo: “Io non vi ho insegnato che la mia carne è il pane di vita né che il mio sangue è l’acqua vivente. Ma ho detto che la mia vita nella carne è un dono del pane celeste. Il fatto della Parola di Dio conferita alla carne ed il fenomeno del Figlio dell’Uomo sottomesso alla volontà di Dio costituiscono una realtà d’esperienza che equivale al nutrimento divino. Voi non potete né mangiare la mia carne né bere il mio sangue, ma potete diventare uno in spirito con me come io sono uno in spirito con il Padre. Voi potete essere nutriti dalla parola eterna di Dio, che è in verità il pane di vita, e che è stata conferita nelle sembianze della carne mortale; e potete essere annaffiati nell’anima dallo spirito divino che è veramente l’acqua di vita. Il Padre ha mandato me nel mondo per mostrare come desidera dimorare e dirigere tutti gli uomini; ed io ho vissuto questa vita nella carne in maniera da ispirare così tutti gli uomini perché similmente cerchino sempre di conoscere e di fare la volontà del Padre celeste che dimora in loro.”

153:3.3

Allora una delle spie di Gerusalemme che aveva osservato Gesù e gli apostoli disse: “Noi notiamo che né tu né i tuoi apostoli vi lavate debitamente le mani prima di mangiare del pane. Voi dovreste sapere bene che la pratica di mangiare con le mani sudicie e non lavate è una trasgressione della legge degli antenati. Né voi lavate appropriatamente le vostre coppe per bere e le vostre stoviglie. Perché mostrate così poco rispetto per le tradizioni dei padri e per le leggi dei vostri antenati?” E quando Gesù lo ebbe ascoltato, rispose: “Perché voi trasgredite i comandamenti di Dio con le leggi della vostra tradizione? Il comandamento dice: ‘Onora tuo padre e tua madre’, e stabilisce che dividiate con loro le vostre sostanze se necessario; ma voi promulgate una legge di tradizione che permette ai figli irrispettosi dei loro doveri di dire che il denaro con cui avrebbero potuto assistere i genitori è stato ‘donato a Dio’. La legge degli antenati solleva così questi figli astuti dalle loro responsabilità, nonostante che i figli impieghino successivamente tutto questo denaro per le proprie comodità. Perché invalidate in questo modo il comandamento con la vostra tradizione? Bene ha profetizzato Isaia di voi ipocriti, dicendo: ‘Questo popolo mi onora con le sue labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi adorano, perché insegnano come loro dottrine i precetti degli uomini.’

153:3.4

“Voi potete vedere come abbandonate il comandamento mentre vi tenete attaccati alla tradizione degli uomini. Siete del tutto disposti a respingere la parola di Dio mentre mantenete le vostre tradizioni. Ed in molte altre maniere osate porre i vostri insegnamenti al di sopra della legge e dei profeti.”

153:3.5

Gesù rivolse poi le sue osservazioni a tutti i presenti. Egli disse: “Ascoltatemi tutti. Non è ciò che entra nella bocca che insudicia spiritualmente l’uomo, ma piuttosto ciò che esce dalla bocca e dal cuore.” Ma anche gli apostoli non riuscirono a cogliere pienamente il significato delle sue parole, perché Simon Pietro stesso gli chiese: “Al fine che qualcuno degli ascoltatori non si senta inutilmente offeso, vorresti spiegarci il significato di queste parole?” Ed allora Gesù disse a Pietro: “Sei anche tu duro a comprendere? Non sai che ogni pianta che mio Padre celeste non ha piantato sarà sradicata? Rivolgi ora la tua attenzione verso coloro che vorrebbero conoscere la verità. Tu non puoi costringere gli uomini ad amare la verità. Molti di questi insegnanti sono delle guide cieche. E tu sai che se il cieco guida il cieco entrambi cadranno nel burrone. Ma ascolta mentre ti dico la verità su quelle cose che insudiciano moralmente e contaminano spiritualmente gli uomini. Io dichiaro che non è ciò che entra nel corpo dalla bocca o che penetra nella mente attraverso gli occhi e le orecchie che insudicia l’uomo. L’uomo è insudiciato solo dal male che ha origine nel suo cuore e che trova espressione nelle parole e negli atti di queste persone empie. Non sai che è dal cuore che provengono i cattivi pensieri, i malvagi progetti di delitto, di furto e di adulterio, così come la gelosia, l’orgoglio, l’ira, la vendetta, le ingiurie e le false testimonianze? Sono proprio queste cose che insudiciano gli uomini, e non il mangiare del pane con le mani non lavate secondo il cerimoniale.”

153:3.6

I commissari farisaici del Sinedrio di Gerusalemme erano ora quasi convinti che Gesù dovesse essere arrestato sotto l’imputazione di bestemmia o sotto quella di aver disprezzato la legge sacra degli Ebrei; da qui i loro sforzi per coinvolgerlo nella discussione di alcune tradizioni degli antenati, delle cosiddette leggi orali della nazione, e in un possibile attacco contro le stesse. Per quanto scarsa fosse l’acqua, questi Ebrei schiavi della tradizione non mancavano mai di compiere il previsto lavaggio cerimoniale delle mani prima di ogni pasto. Essi credevano che “fosse meglio morire piuttosto che trasgredire i comandamenti degli antenati”. Le spie posero questa domanda perché era stato riferito che Gesù aveva detto: “La salvezza è una questione di cuore puro più che di mani pulite.” Ma è difficile allontanarsi da tali credenze una volta che sono divenute parte della propria religione. Anche molti anni dopo questo giorno l’apostolo Pietro era ancora assoggettato per paura a molte di queste tradizioni concernenti le cose pure ed impure, venendone alla fine liberato solo per aver avuto un sogno straordinario e vivido. Tutto ciò può essere meglio compreso avendo presente che questi Ebrei consideravano il mangiare con le mani non lavate alla stessa stregua di avere rapporti con una prostituta, ed entrambi erano egualmente passibili di scomunica.

153:3.7

È così che il Maestro decise di analizzare ed esporre la follia dell’intero sistema rabbinico di precetti e di regolamenti che era rappresentato dalla legge orale—le tradizioni degli antenati che erano tutte considerate come più sacre e obbligatorie per gli Ebrei anche degli insegnamenti delle Scritture. E Gesù si espresse con minori riguardi perché sapeva che era giunta l’ora in cui non poteva fare più nulla per impedire un’aperta rottura delle relazioni con questi capi religiosi.


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