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La preparazione dei messaggeri del regno

6. La settimana di preparazione intensiva

138:6.1

La settimana successiva fu dedicata ad un programma d’intensa preparazione. Ogni giorno i sei nuovi apostoli furono affidati ai loro rispettivi designatori per un completo ripasso di tutto quello che essi avevano imparato e sperimentato in preparazione del lavoro del regno. Gli apostoli più anziani riesaminavano attentamente, a beneficio dei sei più giovani, gli insegnamenti di Gesù dati fino a quel momento. Alla sera essi si riunivano tutti nel giardino di Zebedeo per essere istruiti da Gesù.

138:6.2

Fu in questo periodo che Gesù istituì il giorno di libertà di metà settimana per il riposo e la ricreazione. Ed essi proseguirono questo piano di distensione di un giorno alla settimana per tutto il resto della sua vita materiale. Come regola generale essi non esercitavano mai le loro attività regolari il mercoledì. Durante questo giorno di libertà settimanale Gesù di solito si allontanava da loro dicendo: “Figli miei, andate a distrarvi per un giorno. Riposatevi dagli ardui lavori del regno e godete del ristoro derivante dal ritorno alle vostre precedenti occupazioni o dalla scoperta di nuovi tipi di attività ricreativa.” Anche se Gesù, in questo periodo della sua vita terrena, non aveva in effetti bisogno di questo giorno di riposo, si conformava a questo piano perché sapeva che era la cosa migliore per i suoi associati umani. Gesù era l’insegnante—il Maestro; i suoi associati erano i suoi allievi—i discepoli.

138:6.3

Gesù si sforzò di chiarire ai suoi apostoli la differenza tra i suoi insegnamenti e la sua vita tra di loro, e gli insegnamenti che potevano sorgere successivamente a proposito di lui. Gesù disse: “Il mio regno ed il vangelo che ad esso si rapporta saranno la sostanza del vostro messaggio. Non deviate nella predicazione a proposito di me e a proposito dei miei insegnamenti. Proclamate il vangelo del regno ed illustrate la mia rivelazione del Padre che è nei cieli, ma non deviate su sentieri secondari creando delle leggende e costruendo un culto concernente credenze ed insegnamenti a proposito delle mie credenze e dei miei insegnamenti.” Ma essi di nuovo non capirono perché egli parlasse così, e nessuno osò chiedere perché li istruisse in quel modo.

138:6.4

In questi primi insegnamenti Gesù cercava di evitare quanto più possibile delle discussioni con i suoi apostoli, eccetto quelle implicanti false concezioni di suo Padre che è nei cieli. In tutte queste materie egli non esitava mai a correggere delle credenze erronee. C’era una sola ragione nella vita postbattesimale di Gesù su Urantia, ed era quella di apportare una rivelazione migliore e più veridica di suo Padre del Paradiso. Egli era il pioniere della nuova e migliore via verso Dio, la via della fede e dell’amore. La sua esortazione agli apostoli era sempre: “Cercate i peccatori; trovate gli scoraggiati e confortate chi è in ansia.”

138:6.5

Gesù aveva una perfetta padronanza della situazione; egli possedeva un potere illimitato che avrebbe potuto utilizzare per favorire la sua missione, ma era pienamente contento dei mezzi e delle personalità che la maggior parte della gente avrebbe considerato inadeguati e stimato insignificanti. Egli era impegnato in una missione d’immense possibilità spettacolari, ma insisté ad occuparsi degli affari di suo Padre nella maniera più tranquilla e meno spettacolare; evitò con cura ogni sfoggio di potere. Ed ora si proponeva di lavorare tranquillamente con i suoi dodici apostoli, almeno per alcuni mesi, nelle vicinanze del Mare di Galilea.


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