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Gli anni dell’adolescenza

4. Il diciannovesimo anno (13 d.C.)

127:4.1

In questo periodo Gesù e Maria si capivano molto meglio. Essa lo considerava meno come un figlio; egli era divenuto per lei più un padre per i suoi figli. La vita quotidiana era piena di difficoltà pratiche ed immediate. Essi parlavano meno frequentemente dell’opera della sua vita, perché, con il passare del tempo, tutti i loro pensieri erano vicendevolmente rivolti al mantenimento e all’educazione della loro famiglia di quattro ragazzi e tre ragazze.

127:4.2

All’inizio di quest’anno Gesù aveva completamente convinto sua madre ad accettare i suoi metodi di educazione dei figli—l’ingiunzione positiva a fare il bene invece dell’antico metodo ebraico di proibire di fare il male. In casa sua e durante la sua carriera d’insegnamento pubblico Gesù impiegò invariabilmente la forma positiva di esortazione. Sempre e ovunque egli diceva: “Farete questo—dovreste fare quello.” Egli non impiegava mai il modo negativo d’insegnare derivato dagli antichi tabù. Si asteneva dal dare importanza al male proibendolo, mentre esaltava il bene ordinando di compierlo. In questa casa il momento della preghiera era l’occasione per discutere di tutto ciò che concerneva il benessere della famiglia.

127:4.3

Gesù cominciò a disciplinare saggiamente i suoi fratelli e sorelle ad un’età così tenera che ci fu bisogno di poca o nessuna punizione per assicurare la loro pronta e spontanea obbedienza. La sola eccezione era Giuda, verso il quale in differenti occasioni Gesù trovò necessario imporre delle punizioni per le sue infrazioni alle regole della casa. In tre occasioni in cui stimò saggio punire Giuda per aver deliberatamente violato le regole di condotta della famiglia ed averlo riconosciuto, la sua punizione fu fissata con decisione unanime dei figli più anziani ed approvata da Giuda stesso prima che gli fosse inflitta.

127:4.4

Sebbene Gesù fosse molto metodico e sistematico in tutto ciò che faceva, c’erano anche in tutte le sue decisioni amministrative una confortante elasticità d’interpretazione ed un’individualità di adattamento che colpivano grandemente tutti i ragazzi con lo spirito di giustizia che animava il loro fratello-padre. Egli non castigava mai arbitrariamente i suoi fratelli e sorelle, e la sua imparzialità uniforme e la sua considerazione personale resero Gesù molto caro a tutta la sua famiglia.

127:4.5

Giacomo e Simone crebbero cercando di seguire il piano di Gesù nel calmare i loro compagni bellicosi e talvolta collerici con la persuasione e la non resistenza, e ci riuscirono abbastanza bene. Ma Giuseppe e Giuda, benché accettassero tali insegnamenti in casa, si affrettavano a difendersi quando erano attaccati dai loro compagni; in particolare era Giuda colpevole di violare lo spirito di questi insegnamenti. Ma la non resistenza non era una regola della famiglia. La violazione degli insegnamenti personali non comportava alcuna punizione.

127:4.6

In generale, tutti i figli, soprattutto le figlie, consultavano Gesù riguardo ai loro dispiaceri di gioventù e si confidavano con lui come avrebbero fatto con un padre affettuoso.

127:4.7

Giacomo cresceva divenendo un giovane ben equilibrato e di umore costante, ma non aveva le inclinazioni spirituali di Gesù. Egli era uno studente molto migliore di Giuseppe, il quale, benché fosse un lavoratore coscienzioso, era ancor meno incline alla spiritualità; Giuseppe era uno sgobbone, ma non raggiungeva il livello intellettuale degli altri figli. Simone era un ragazzo ben intenzionato, ma troppo sognatore. Egli fu lento a sistemarsi nella vita e fu causa di considerevole preoccupazione per Gesù e Maria. Ma fu sempre un buon ragazzo e pieno di buone intenzioni. Giuda era un tizzone ardente. Aveva gli ideali più elevati, ma possedeva un temperamento instabile. Era determinato ed aggressivo quanto e più di sua madre, ma mancava molto del senso della misura e della discrezione di lei.

127:4.8

Miriam era una figlia ben equilibrata e dotata di buon senso, con un apprezzamento acuto delle cose nobili e spirituali. Marta era lenta di pensiero e d’azione, ma era una ragazza molto efficiente e degna di fiducia. La piccola Rut era il raggio di sole della casa; parlava un po’ sconsideratamente, ma aveva un cuore assolutamente sincero. Essa adorava letteralmente il suo grande fratello e padre; ma essi non la viziavano. Era una bella ragazza, ma non così avvenente come Miriam, che era la bella della famiglia, se non della città.

127:4.9

Con il passare del tempo Gesù fece molto per liberalizzare e modificare gli insegnamenti e le pratiche di famiglia relative all’osservanza del sabato e a molti altri aspetti della religione; e a tutti questi cambiamenti Maria dava una calorosa approvazione. In questo periodo Gesù era divenuto il capo incontestato della casa.

127:4.10

Quest’anno Giuda cominciò ad andare a scuola e Gesù fu obbligato a vendere la sua arpa per sostenere queste spese. Così scomparve l’ultimo dei suoi piaceri ricreativi. Egli amava molto suonare l’arpa quando aveva la mente stanca ed il corpo affaticato, ma si consolò al pensiero che almeno l’arpa non sarebbe stata confiscata dagli esattori delle imposte.


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