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Fascicolo 118
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Il Supremo e l’Ultimo—tempo e spazio

9. I meccanismi dell’universo

118:9.1

Il tempo e lo spazio sono un meccanismo congiunto dell’universo maestro. Essi sono i dispositivi che consentono alle creature finite di coesistere nel cosmo con l’Infinito. Le creature finite sono efficacemente isolate dai livelli assoluti per mezzo del tempo e dello spazio. Ma questi mezzi d’isolamento, senza dei quali nessun mortale potrebbe esistere, operano direttamente per limitare il campo dell’azione finita. Senza di essi nessuna creatura potrebbe agire, ma per mezzo di essi gli atti di ogni creatura sono nettamente limitati.

118:9.2

I meccanismi prodotti dalle menti superiori funzionano per liberare le loro sorgenti creative, ma in una certa misura limitano invariabilmente l’azione di tutte le intelligenze subordinate. Per le creature degli universi questa limitazione diviene apparente come meccanismo degli universi. L’uomo non dispone di un libero arbitrio senza limiti; ci sono dei limiti alla sua gamma di scelta, ma nell’ambito di questa scelta la sua volontà è relativamente sovrana.

118:9.3

Il meccanismo vitale della personalità dei mortali, il corpo umano, è il prodotto di un disegno creativo supermortale; perciò non può mai essere perfettamente controllato dall’uomo stesso. Soltanto quando l’uomo ascendente, in collegamento con l’Aggiustatore fuso, creerà da se stesso il meccanismo d’espressione della personalità, giungerà a controllarlo perfettamente.

118:9.4

Il grande universo è un meccanismo come pure un organismo; esso è meccanico e vivente—un meccanismo vivente attivato da una Mente Suprema, che si coordina con uno Spirito Supremo e che trova espressione sui livelli massimi di unificazione del potere e della personalità come Essere Supremo. Ma negare il meccanismo della creazione finita è negare il fatto e disconoscere la realtà.

118:9.5

I meccanismi sono il prodotto della mente, della mente creativa che agisce sui e nei potenziali cosmici. I meccanismi sono cristallizzazioni stabili del pensiero del Creatore e funzionano sempre conformemente al concetto volitivo che ha dato loro origine. Ma la ragion d’essere di un meccanismo qualunque è nella sua origine, non nella sua funzione.

118:9.6

Non bisognerebbe pensare che questi meccanismi limitano l’azione della Deità; è piuttosto vero che con questi stessi meccanismi la Deità ha raggiunto una fase d’espressione eterna. I meccanismi fondamentali dell’universo sono venuti all’esistenza in risposta alla volontà assoluta della Prima Sorgente e Centro, e perciò funzioneranno eternamente in perfetta armonia con il piano dell’Infinito; essi sono in verità i modelli non volitivi di questo stesso piano.

118:9.7

Noi comprendiamo qualcosa di come il meccanismo del Paradiso è in correlazione con la personalità del Figlio Eterno; questa è la funzione dell’Attore Congiunto. Ed abbiamo delle teorie sulle operazioni dell’Assoluto Universale concernenti i meccanismi teorici del Non Qualificato e la persona potenziale dell’Assoluto della Deità. Ma nelle Deità in evoluzione del Supremo e dell’Ultimo noi osserviamo che certe loro fasi impersonali si stanno attualmente unendo con le loro contropartite volitive, ed in tal modo si stabilisce una nuova relazione tra l’archetipo e la persona.

118:9.8

Nell’eternità del passato il Padre ed il Figlio trovarono l’unione nell’unità d’espressione dello Spirito Infinito. Se nell’eternità del futuro i Figli Creatori e gli Spiriti Creativi degli universi locali del tempo e dello spazio dovessero giungere ad un’unione creativa nei regni dello spazio esterno, che cosa creerebbe la loro unità come espressione congiunta delle loro nature divine? Potrebbe darsi che assisteremmo ad una manifestazione non ancora rivelata della Deità Ultima, all’apparizione di un nuovo tipo di superamministratore. Tali esseri ingloberebbero prerogative uniche di personalità, perché sarebbero l’unione del Creatore personale, dello Spirito Creativo impersonale, dell’esperienza delle creature mortali e della personalizzazione progressiva della Divina Ministra. Questi esseri potrebbero essere finali, nel senso che ingloberebbero la realtà personale ed impersonale, mentre congiungerebbero le esperienze del Creatore e delle creature. Quali che siano gli attributi di tali terze persone di queste ipotetiche trinità funzionali delle creazioni dello spazio esterno, esse manterrebbero con i loro Padri Creatori e le loro Madri Creative qualcosa della stessa relazione che lo Spirito Infinito ha con il Padre Universale ed il Figlio Eterno.

118:9.9

Dio il Supremo è la personalizzazione di tutta l’esperienza dell’universo, la focalizzazione di tutta l’evoluzione finita, il massimo di tutte le realtà della creatura, il completamento della saggezza cosmica, l’incorporazione delle bellezze armoniose delle galassie del tempo, la verità dei significati della mente cosmica e la bontà dei valori spirituali supremi. E Dio il Supremo sintetizzerà nell’eterno futuro queste molteplici diversità finite in un insieme esperienzialmente significativo, così come esse sono ora esistenzialmente unite sui livelli assoluti nella Trinità del Paradiso.


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