SE L’UOMO riconoscesse che i suoi Creatori—i suoi supervisori diretti—pur essendo divini sono anche finiti, e che il Dio del tempo e dello spazio è una Deità in evoluzione e non assoluta, allora le contraddizioni delle disuguaglianze temporali cesserebbero di essere dei profondi paradossi religiosi. La fede religiosa non sarebbe più prostituita ad accrescere la sciocca vanità sociale dei fortunati, servendo solo ad incoraggiare una rassegnazione stoica nelle vittime sfortunate delle privazioni sociali.
Quando si osservano le sfere squisitamente perfette di Havona è ragionevole e logico credere che siano state fatte da un Creatore perfetto, infinito ed assoluto. Ma la stessa ragione e la stessa logica costringerebbe ogni essere onesto, quando osserva il disordine, le imperfezioni e le ingiustizie di Urantia, a concludere che il vostro mondo è stato fatto ed è governato da Creatori subassoluti, preinfiniti e tutt’altro che perfetti.
La crescita esperienziale implica l’associazione tra la creatura ed il Creatore—Dio e l’uomo in associazione. La crescita è il marchio distintivo della Deità esperienziale: Havona non è cresciuto, Havona è ed è sempre stato, è esistenziale come gli Dei eterni che sono la sua sorgente. Ma la crescita caratterizza il grande universo.
L’Onnipotente Supremo è una Deità vivente ed in evoluzione di potere e di personalità. Il suo dominio attuale, il grande universo, è anch’esso un regno in crescita di potere e di personalità. Il suo destino è la perfezione, ma la sua esperienza attuale ingloba gli elementi di crescita e di status incompleto.
L’Essere Supremo funziona in primo luogo nell’universo centrale come personalità spirituale e secondariamente nel grande universo come Dio l’Onnipotente, una personalità di potere. La funzione terziaria del Supremo nell’universo maestro è attualmente latente, esistente soltanto come potenziale mentale sconosciuto. Nessuno sa esattamente ciò che rivelerà questo terzo sviluppo dell’Essere Supremo. Alcuni credono che, quando i superuniversi saranno stabilizzati in luce e vita, il Supremo opererà da Uversa come sovrano onnipotente ed esperienziale del grande universo, espandendosi in potere come superonnipotente degli universi esterni. Altri ritengono che il terzo stadio della Supremazia implicherà il terzo livello di manifestazione della Deità. Ma nessuno di noi in realtà ne sa niente.