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Fascicolo 66
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Il Principe Planetario di Urantia

4. I primi giorni dei cento

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L’arrivo del personale del Principe creò una profonda impressione. Anche se ci vollero quasi mille anni affinché la notizia si diffondesse lontano, le tribù vicine al quartier generale mesopotamico furono enormemente influenzate dagli insegnamenti e dalla condotta dei cento nuovi abitanti di Urantia. E gran parte della vostra mitologia successiva proviene dalle leggende alterate di questi tempi antichi in cui i membri del personale del Principe furono ripersonalizzati su Urantia come superuomini.

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Il serio ostacolo all’influenza positiva di questi insegnanti extraplanetari è la tendenza dei mortali a considerarli degli dei, ma a parte la tecnica della loro apparizione sulla terra, i cento di Caligastia—cinquanta uomini e cinquanta donne—non fecero ricorso né a metodi soprannaturali né a manipolazioni superumane.

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Ma il gruppo corporale era tuttavia superumano. I suoi membri iniziarono la loro missione su Urantia come straordinari esseri triplici:

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1. Essi avevano un corpo ed erano relativamente umani, perché avevano incorporato lo stesso plasma vitale di una delle razze umane, il plasma vitale andonico di Urantia.

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Questi cento membri del personale del Principe erano divisi in modo eguale quanto al sesso ed in armonia con il loro precedente status di mortali. Ogni persona di questo gruppo era in grado di divenire cogenitore di un nuovo ordine di esseri fisici, ma essi erano stati tutti accuratamente istruiti di ricorrere alla procreazione soltanto in certe condizioni. È abitudine del personale corporale di un Principe Planetario procreare i suoi successori qualche tempo prima di ritirarsi dal servizio planetario speciale. Di solito questo avviene al momento dell’arrivo dell’Adamo e dell’Eva Planetari, o poco dopo.

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Quindi questi esseri speciali sapevano ben poco o nulla su quale tipo di creatura materiale sarebbe stato prodotto dalla loro unione sessuale. E non lo seppero mai. Prima di giungere a questa tappa nella prosecuzione della loro opera nel mondo l’intero regime fu sconvolto dalla ribellione, e coloro che svolsero più tardi il ruolo di genitori erano stati isolati dalle correnti di vita del sistema.

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Per colore della pelle e linguaggio questi membri materializzati del personale di Caligastia erano simili alla razza andonica. Essi si cibavano come facevano i mortali del regno con questa differenza: i corpi ricreati di questo gruppo erano pienamente soddisfatti da una dieta priva di carne. Questa fu una delle considerazioni che determinarono la loro residenza in una regione calda che abbondava di frutti e di noci. La pratica di sostentarsi con una dieta priva di carne risale ai tempi dei cento di Caligastia, perché questo costume si diffuse ovunque e modificò il modo di alimentarsi di molte tribù circostanti, gruppi che provenivano dalle razze evoluzionarie in precedenza esclusivamente carnivore.

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2. I cento erano esseri materiali ma superumani, essendo stati ricostituiti su Urantia come uomini e donne unici di un ordine elevato e speciale.

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I membri di questo gruppo, pur godendo di cittadinanza provvisoria su Jerusem, non si erano ancora fusi con i loro Aggiustatori di Pensiero. E quando si offersero volontari e furono accettati per il servizio planetario in collegamento con gli ordini di filiazione discendenti, i loro Aggiustatori furono separati. Ma questi Jerusemiti erano esseri superumani—possedevano un’anima di crescita ascendente. Durante la vita di mortale nella carne l’anima è allo stato embrionale; essa nasce (risuscitata) nella vita morontiale e subisce uno sviluppo nei mondi morontiali successivi. E le anime dei cento di Caligastia si erano espanse in tal modo mediante le esperienze progressive dei sette mondi delle dimore fino allo status di cittadinanza su Jerusem.

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In conformità alle loro istruzioni, i membri del gruppo non s’impegnarono nella riproduzione sessuale, ma studiarono accuratamente la loro costituzione personale ed esplorarono con cura ogni fase immaginabile di collegamento intellettuale (della mente) e morontiale (dell’anima). E fu nel corso del trentatreesimo anno del loro soggiorno a Dalamatia, molto prima che le mura fossero completate, che il numero due e il numero sette del gruppo danita scoprirono accidentalmente un fenomeno che accompagnava l’unione dei loro io morontiali (presumibilmente non sessuale e non materiale). Il risultato di questa avventura si rivelò essere la prima delle creature intermedie primarie. Questo nuovo essere era pienamente visibile al personale planetario ed ai loro associati celesti, ma non era visibile agli uomini e alle donne delle varie tribù umane. Con l’autorizzazione del Principe Planetario tutto il gruppo corporale iniziò la produzione di esseri simili, e tutti riuscirono nell’opera seguendo le istruzioni della coppia pioniera danita. Così infine il personale del Principe portò all’esistenza il corpo originario di 50.000 intermedi primari.

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Queste creature di tipo intermedio furono molto utili nella conduzione degli affari del quartier generale planetario. Esse erano invisibili agli esseri umani, ma i primi abitanti di Dalamatia furono informati dell’esistenza di questi semispiriti invisibili, che per secoli costituirono la totalità del mondo spirituale per i mortali in evoluzione.

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3. I cento di Caligastia erano personalmente immortali, o imperituri. Nelle loro forme materiali circolavano i complementi antidoti delle correnti vitali del sistema. E se non avessero perso contatto con i circuiti vitali a causa della ribellione sarebbero vissuti indefinitamente fino all’arrivo di un Figlio di Dio successivo, o fino al momento in cui sarebbero stati lasciati liberi dai loro incarichi per riprendere il viaggio interrotto verso Havona e il Paradiso.

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Questi antidoti complementali delle correnti vitali di Satania erano derivati dal frutto dell’albero della vita, un arbusto di Edentia che fu inviato su Urantia dagli Altissimi di Norlatiadek al momento dell’arrivo di Caligastia. Al tempo di Dalamatia quest’albero cresceva nel cortile centrale del tempio del Padre invisibile, ed era il frutto dell’albero della vita che permetteva agli esseri materiali ed altrimenti mortali del personale del Principe di vivere indefinitamente per tutto il tempo in cui avessero avuto accesso ad esso.

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Mentre non aveva alcun valore per le razze evoluzionarie, questo supernutrimento era del tutto sufficiente a conferire una vita continua ai cento di Caligastia ed anche ai cento Andoniti modificati che erano associati a loro.

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Si deve spiegare a questo riguardo che nel momento in cui i cento Andoniti fornirono il loro plasma germinativo umano ai membri del personale del Principe, i Portatori di Vita introdussero nei loro corpi mortali il complemento dei circuiti del sistema; e così essi poterono continuare a vivere in contemporaneità al personale, secolo dopo secolo, sfidando la morte fisica.

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Alla fine i cento Andoniti furono informati del loro contributo alle nuove forme dei loro superiori, e questi stessi cento figli delle tribù andonite furono tenuti nel quartier generale come assistenti personali del gruppo corporale del Principe.


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