◄ 185:4
Fascicolo 185
185:6 ►

Il giudizio davanti a Pilato

5. Gesù ritorna da Pilato

185:5.1

Quando le guardie ebbero ricondotto Gesù da Pilato, questi uscì sui gradini del pretorio, dove era stato posto il suo seggio di giudizio, e riuniti i capi dei sacerdoti e i Sinedristi disse loro: “Avete condotto quest’uomo davanti a me con l’accusa di pervertire il popolo, d’impedire il pagamento delle imposte e di proclamarsi re dei Giudei. Io l’ho interrogato e non l’ho trovato colpevole di tali accuse. In effetti, non trovo alcuna colpa in lui. Allora l’ho mandato da Erode, e il tetrarca deve essere giunto alla stessa conclusione, poiché ce l’ha rimandato. Certamente niente che meriti la morte è stato commesso da quest’uomo. Se voi pensate ancora che egli debba essere disciplinato, sono disposto a punirlo prima di rilasciarlo.”

185:5.2

Proprio nel momento in cui gli Ebrei stavano iniziando a gridare le loro proteste contro il rilascio di Gesù, una grande folla venne verso il pretorio per chiedere a Pilato di liberare un prigioniero in onore della festa di Pasqua. Da qualche tempo era divenuto costume dei governatori romani di concedere alla popolazione di scegliere un prigioniero o un condannato per essere amnistiato nel periodo della Pasqua. Ed ora che questa folla era venuta davanti a lui a chiedere il rilascio di un prigioniero, e poiché Gesù era stato così recentemente in grande favore presso le moltitudini, venne in mente a Pilato che poteva forse trarsi fuori dalla difficile situazione proponendo a questo gruppo di rilasciare loro quest’uomo di Galilea come segno di buona volontà in occasione della Pasqua, visto che Gesù era attualmente detenuto davanti al suo seggio di giudizio.

185:5.3

Mentre la folla si ammassava sui gradini del palazzo, Pilato li sentì gridare il nome di un certo Barabba. Barabba era un noto agitatore politico e un ladro assassino, figlio di un sacerdote, che era stato recentemente arrestato in flagrante delitto di rapina e di omicidio sulla strada di Gerico. Quest’uomo era stato condannato a morire appena fossero passate le festività della Pasqua.

185:5.4

Pilato si alzò in piedi e spiegò alla folla che Gesù gli era stato portato dai capi dei sacerdoti, i quali chiedevano che fosse messo a morte sulla base di certe accuse, e che egli non riteneva che l’uomo fosse meritevole di morte. Pilato disse: “Chi, dunque, preferireste che io vi rilasciassi, questo Barabba, l’assassino, o questo Gesù di Galilea?” E quando Pilato ebbe parlato così, i capi dei sacerdoti e i consiglieri del Sinedrio gridarono insieme con tutta la loro voce: “Barabba, Barabba!” E quando il popolo vide che i capi dei sacerdoti volevano che Gesù fosse messo a morte, si unì subito alla richiesta della sua esecuzione mentre chiedeva a gran voce il rilascio di Barabba.

185:5.5

Pochi giorni prima questa moltitudine aveva soggezione di Gesù, ma la plebaglia non aveva più considerazione per uno che, dopo aver affermato di essere il Figlio di Dio, si trovava ora prigioniero dei capi dei sacerdoti e dei dirigenti, e tradotto in giudizio davanti a Pilato in pericolo di morte. Gesù poteva essere un eroe agli occhi della popolazione quando stava cacciando dal tempio i cambiavalute e i mercanti, ma non quando era un prigioniero inerme nelle mani dei suoi nemici ed in giudizio per la sua vita.

185:5.6

Pilato andò in collera vedendo che i capi dei sacerdoti chiedevano ad alta voce il perdono di un noto assassino mentre urlavano per ottenere il sangue di Gesù. Egli vide la loro malizia e il loro odio e percepì il loro pregiudizio e la loro invidia. Perciò disse loro: “Come potete scegliere la vita di un assassino rispetto a quella di quest’uomo, il cui peggior crimine consiste nel qualificarsi simbolicamente re dei Giudei?” Ma questa non fu un’affermazione saggia da parte di Pilato. I Giudei erano un popolo fiero, allora sottomesso al giogo politico romano, ma fiducioso nella venuta di un Messia che li avrebbe liberati dalla schiavitù dei Gentili con un grande spiegamento di potenza e di gloria. Essi si risentirono più di quanto Pilato potesse immaginare per l’affermazione che questo insegnante di strane dottrine, dal comportamento mite, ora in arresto ed incolpato di crimini meritevoli di morte, fosse definito “il re dei Giudei”. Essi presero questa osservazione come un insulto verso tutto ciò che consideravano sacro ed onorevole nella loro esistenza nazionale, e perciò si lasciarono andare tutti a grandi clamori per il rilascio di Barabba e la morte di Gesù.

185:5.7

Pilato sapeva che Gesù era innocente delle accuse portate contro di lui, e se fosse stato un giudice giusto e coraggioso, l’avrebbe assolto e rilasciato. Ma egli aveva paura di sfidare questi Giudei irritati, e mentre esitava a fare il proprio dovere, arrivò un messaggero e gli consegnò un messaggio sigillato di sua moglie, Claudia.

185:5.8

Pilato indicò a coloro che erano riuniti davanti a lui che desiderava leggere la comunicazione che aveva appena ricevuto prima di proseguire l’esame della questione in corso. Quando Pilato aprì questa lettera inviata da sua moglie, lesse: “Ti supplico di non avere niente a che fare con quest’uomo innocente e giusto che chiamano Gesù. Ho molto sofferto in un sogno questa notte a causa sua.” Questa nota di Claudia non solo turbò grandemente Pilato e ritardò così la definizione della questione, ma sfortunatamente fornì anche ai dirigenti ebrei un tempo considerevole per circolare liberamente tra la folla ed incitare il popolo a chiedere il rilascio di Barabba e a reclamare a gran voce la crocifissione di Gesù.

185:5.9

Infine Pilato tornò ad occuparsi della soluzione del problema che gli stava davanti, chiedendo all’assemblea mista di dirigenti ebrei e di persone che chiedevano un’amnistia: “Che cosa farò di colui che è chiamato il re dei Giudei?” Essi gridarono tutti all’unisono: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!” L’unanimità di questa richiesta da parte della moltitudine eterogenea spaventò ed allarmò Pilato, giudice ingiusto e dominato dalla paura.

185:5.10

Allora Pilato disse ancora una volta: “Perché vorreste crocifiggere quest’uomo? Che male ha fatto? Chi verrà a testimoniare contro di lui?” Ma quando sentirono Pilato parlare in difesa di Gesù, essi si limitarono a gridare di nuovo: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”

185:5.11

Allora Pilato fece di nuovo appello a loro circa il rilascio del prigioniero per la Pasqua, dicendo: “Vi chiedo ancora una volta, quale di questi prigionieri vi rilascerò per questo vostro periodo di Pasqua?” E di nuovo la folla gridò: “Dacci Barabba!”

185:5.12

Allora Pilato disse: “Se rilascio l’assassino Barabba, che cosa farò di Gesù?” E ancora una volta la moltitudine gridò all’unisono: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”

185:5.13

Pilato fu terrorizzato dal clamore insistente della plebaglia, che agiva sotto la guida diretta dei capi dei sacerdoti e dei consiglieri del Sinedrio; ciononostante, egli decise di fare almeno un ulteriore tentativo di calmare la folla e di salvare Gesù.


◄ 185:4
 
185:6 ►