Tutta la vita degli uomini antichi era imperniata sulla profilassi; la loro religione era in larga misura una tecnica per prevenire le malattie. Indipendentemente dagli errori delle loro teorie, essi erano sinceri nel metterle in atto; essi avevano una fede illimitata nei loro metodi di trattamento, e questo, per se stesso, è già un potente rimedio.
La fede richiesta per ristabilirsi con le assurde cure di uno di questi antichi sciamani non era, dopotutto, materialmente differente da quella che è necessaria per ottenere la guarigione per mano di uno dei suoi successori odierni che attua un trattamento non scientifico della malattia.
Le tribù più primitive temevano molto gli ammalati, e per lunghe ere essi furono attentamente evitati, vergognosamente dimenticati. Fu un grande passo avanti nell’umanitarismo quando l’evoluzione del mestiere di sciamano produsse sacerdoti e stregoni che acconsentirono a curare le malattie. Divenne allora consuetudine per tutto il clan riunirsi nella camera dell’ammalato per aiutare lo sciamano a cacciare per mezzo di urla i fantasmi della malattia. Non era raro che fosse una donna lo sciamano che faceva la diagnosi, mentre un uomo somministrava il trattamento. Il metodo abituale per diagnosticare le malattie consisteva nell’esaminare le interiora di un animale.
La malattia veniva trattata salmodiando, urlando, imponendo le mani, soffiando sul paziente e con molte altre tecniche. In tempi successivi divenne molto diffuso il ricorso al sonno nel tempio, durante il quale si supponeva che avvenisse la guarigione. Gli stregoni tentarono infine dei veri interventi chirurgici in connessione con il sonno nel tempio. Tra le prime operazioni vi fu quella della trapanazione del cranio per consentire la fuga di uno spirito che causava il mal di testa. Gli sciamani impararono a curare le fratture e le lussazioni, ad aprire pustole ed ascessi; le sciamane divennero esperte levatrici.
Era un metodo comune di trattamento sfregare qualcosa di magico su un punto infetto o deformato del corpo, gettare via l’amuleto e supporre di aver operato una guarigione. Se per caso qualcuno avesse raccolto l’amuleto gettato, si credeva che acquisisse immediatamente l’infezione o il difetto. Trascorse molto tempo prima che fossero introdotte le erbe medicinali ed altre vere medicine. Il massaggio fu sviluppato congiuntamente con gli incantesimi per cacciare via lo spirito dal corpo, e fu preceduto dagli sforzi d’introdurre delle medicine per sfregamento, alla stregua dei tentativi moderni di far penetrare dei linimenti. Il cavare sangue dalle parti infette ed il succhiarle, unitamente al salasso, furono ritenuti validi per sbarazzarsi di uno spirito produttore di malattie.
Poiché l’acqua era un potente feticcio, fu utilizzata nel trattamento di numerose indisposizioni. Per lungo tempo si credette che lo spirito che causava la malattia potesse essere eliminato attraverso il sudore. I bagni di vapore furono tenuti in alta considerazione; sorgenti calde naturali fiorirono ben presto come stazioni di cura primitive. L’uomo primitivo scoprì che il calore alleviava la sofferenza; egli utilizzò la luce del sole, organi di animali appena uccisi, argilla calda e pietre scaldate, e molti di questi metodi sono ancora impiegati. Nello sforzo d’influenzare gli spiriti fu praticato il ritmo; i tam-tam furono universalmente impiegati.
Presso certi popoli la malattia si ritenne essere causata da una cospirazione malvagia tra spiriti ed animali. Ciò diede origine alla credenza che esistesse un rimedio vegetale per ogni malattia causata da un animale. Gli uomini rossi erano particolarmente devoti alla teoria delle piante come rimedio universale; essi lasciavano sempre cadere una goccia di sangue nella buca lasciata dalle radici quando la pianta veniva sradicata.
Furono spesso utilizzate come misure curative il digiuno, la dieta ed i revulsivi. Le secrezioni umane, essendo assolutamente magiche, godevano di alta considerazione; il sangue e l’urina furono così tra i primi medicamenti, e vi si aggiunsero ben presto delle radici e vari sali. Gli sciamani credevano che gli spiriti della malattia potessero essere scacciati dal corpo da medicine nauseabonde e disgustose. La purga divenne molto presto un trattamento di routine, ed i pregi del cacao e del chinino grezzi furono tra le primissime scoperte farmaceutiche.
I Greci furono i primi a sviluppare dei metodi veramente razionali per curare gli ammalati. Sia i Greci che gli Egiziani ricevettero le loro conoscenze mediche dagli abitanti della valle dell’Eufrate. L’olio ed il vino furono tra le prime medicine per la cura delle ferite; i Sumeri utilizzavano l’olio di ricino e l’oppio. Molti di questi rimedi segreti antichi ed efficaci persero il loro potere quando furono conosciuti; il segreto è sempre stato essenziale per praticare con successo l’inganno e la superstizione. Solo i fatti e la verità cercano la piena luce della comprensione e godono della chiarezza e dell’illuminazione della ricerca scientifica.