L’organizzazione sociale di tipo cultuale persisté perché forniva un simbolismo per la preservazione e lo stimolo di sentimenti morali e di fedeltà religiose. Il culto ebbe origine dalle tradizioni delle “vecchie famiglie” e fu perpetuato come un’istituzione stabile; tutte le famiglie hanno un culto di qualche genere. Ogni ideale ispirante comprende un simbolismo che lo perpetui—cerca una tecnica per una manifestazione culturale che assicuri la sua sopravvivenza ed accresca la sua realizzazione—ed il culto perviene a questo fine stimolando e gratificando l’emozione.
Dall’aurora della civiltà ogni movimento interessante della cultura sociale o del progresso religioso ha dato origine ad un rituale, ad un cerimoniale simbolico. Più questo rituale è stato una crescita inconscia, più forte è stata la presa sui suoi fedeli. Il culto ha preservato sentimenti e suscitato emozioni, ma è sempre stato il più grande ostacolo alla ricostruzione sociale e al progresso spirituale.
Anche se il culto ha sempre ritardato il progresso sociale, è spiacevole che così tanti moderni, credenti nei criteri morali e negli ideali spirituali non abbiano alcun simbolismo appropriato—nessun culto di mutuo supporto—niente a cui appartenere. Ma un culto religioso non può essere fabbricato, deve crescere. E gli appartenenti a due gruppi non avranno mai un culto identico a meno che i loro rituali non siano arbitrariamente uniformati d’autorità.
Il culto cristiano primitivo fu il più efficace, attraente e duraturo di tutti i rituali mai concepiti o immaginati, ma in quest’era scientifica gran parte del suo valore è stato perduto per la distruzione di tanti dei suoi principi originali basilari. Il culto cristiano è stato devitalizzato dalla perdita di molte delle sue idee fondamentali.
In passato la verità è cresciuta rapidamente e si è diffusa liberamente quando il culto era stato elastico ed il simbolismo estendibile. Ricchezza di verità e adattabilità di culto hanno favorito la rapidità del progresso sociale. Un culto privo di significato vizia la religione quando tenta di soppiantare la filosofia e di asservire la ragione; un culto autentico cresce.
Nonostante gli inconvenienti e gli ostacoli, ogni nuova rivelazione della verità ha dato origine ad un nuovo culto, ed anche la riformulazione della religione di Gesù deve sviluppare un nuovo ed appropriato simbolismo. L’uomo moderno deve trovare un simbolismo adeguato alle sue nuove idee, ideali e devozioni in espansione. Questo simbolo elevato deve sorgere dalla vita religiosa, dall’esperienza spirituale. E questo simbolismo superiore di una civiltà più avanzata deve essere basato sul concetto della Paternità di Dio ed essere ricolmo del potente ideale della fratellanza degli uomini.
I culti antichi erano troppo egocentrici; il nuovo culto deve risultare dall’applicazione dell’amore. Il nuovo culto deve, come il vecchio, favorire il sentimento, appagare l’emozione e promuovere la devozione. Ma deve fare di più: deve favorire il progresso spirituale, elevare i significati cosmici, accrescere i valori morali, incoraggiare lo sviluppo sociale e stimolare un tipo elevato di vita religiosa personale. Il nuovo culto deve fornire degli scopi supremi di vita sia temporali che eterni—sia sociali che spirituali.
Nessun culto può durare e contribuire al progresso della civiltà sociale e della realizzazione spirituale individuale se non è basato sul significato biologico, sociologico e religioso del focolare domestico. Un culto che sopravvive deve simbolizzare ciò che resta permanente in presenza di un cambiamento incessante; deve glorificare ciò che unifica la corrente delle metamorfosi sociali in continuo cambiamento. Esso deve riconoscere i veri significati, esaltare le belle relazioni e glorificare i buoni valori di reale nobiltà.
Ma la grande difficoltà di trovare un simbolismo nuovo e soddisfacente è dovuta al fatto che gli uomini moderni, in quanto gruppo, aderiscono ad un atteggiamento scientifico, rifuggono dalla superstizione ed aborriscono l’ignoranza, mentre in quanto individui sono tutti bramosi di mistero e venerano l’occulto. Nessun culto può sopravvivere a meno d’incorporare un mistero magistrale e di celare una meta inaccessibile degna di essere raggiunta. Inoltre, il nuovo simbolismo deve non solo essere significativo per il gruppo, ma avere anche un senso per l’individuo. Le forme di un simbolismo utile devono essere quelle che l’individuo può mettere in pratica di propria iniziativa e di cui può anche godere con i suoi simili. Se il nuovo culto potesse essere dinamico invece che statico, potrebbe realmente apportare qualcosa di valido al progresso dell’umanità, sia temporale che spirituale.
Ma un culto—un simbolismo di rituali, di slogan o di scopi—non funzionerà se è troppo complesso. E ci deve essere l’esigenza della devozione, la risposta della fedeltà. Ogni religione efficace sviluppa infallibilmente un simbolismo valido, ed i suoi fedeli farebbero bene ad impedire la cristallizzazione di un tale rituale in impaccianti, deformanti ed opprimenti cerimoniali stereotipati che possono solo ostacolare e ritardare il progresso sociale, morale e spirituale. Nessun culto può sopravvivere se ritarda la crescita morale e non riesce a favorire il progresso spirituale. Il culto è la struttura scheletrica attorno alla quale si sviluppa il corpo vivente e dinamico dell’esperienza spirituale personale—la vera religione.
[Presentato da un Brillante Astro della Sera di Nebadon.]
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