Le mescolanze razziali in Europa verso la fine delle migrazioni andite si raggrupparono nelle tre razze bianche seguenti:
1. La razza bianca del nord. Questa cosiddetta razza nordica era essenzialmente composta di uomini blu con l’aggiunta di Anditi, ma conteneva anche una quantità considerevole di sangue andonita, con quantità minori di sangue rosso e giallo sangik. La razza bianca del nord inglobava così le quattro stirpi umane più desiderabili. Ma l’eredità maggiore proveniva dagli uomini blu. Il tipo nordico primitivo era a testa lunga, alto e biondo. Ma molto tempo fa questa razza si mescolò completamente con tutte le branche dei popoli bianchi.
La cultura primitiva dell’Europa che fu trovata dai Nordici invasori era quella dei Danubiani in regresso mescolati con gli uomini blu. Le culture nordica-danese e danubiano-andonita s’incontrarono e si mescolarono sul Reno, come testimonia l’esistenza di due gruppi razziali nella Germania contemporanea.
I Nordici continuarono il commercio dell’ambra partendo dalla costa baltica, stabilendo una grande corrente d’affari con i testa larga della valle del Danubio attraverso il valico del Brennero. Questo esteso contatto con i Danubiani portò questi uomini del nord a praticare il culto della madre, e per parecchi millenni la cremazione dei morti fu quasi universale in tutta la Scandinavia. Ciò spiega perché non si riescano a trovare resti delle razze bianche primitive, benché siano stati sepolti in tutta l’Europa—si trovano soltanto le loro ceneri in urne di pietra o di argilla. Questi uomini bianchi costruivano anche delle abitazioni; essi non sono mai vissuti in caverne. Anche questo spiega perché vi siano così poche testimonianze della cultura primitiva dell’uomo bianco, sebbene il tipo precedente cro-magnon sia ben conservato nei luoghi in cui è stato murato al sicuro in caverne ed in grotte. Comunque sia, ad un certo momento si trova nell’Europa settentrionale una cultura primitiva di Danubiani in regresso e di uomini blu e poi quella apparsa improvvisamente ed immensamente superiore degli uomini bianchi.
2. La razza bianca centrale. Anche se questo gruppo include linee blu, gialle e andite, è prevalentemente andonita. Questa popolazione è a testa larga, bruna e tozza. Essa è posta come un cuneo tra le razze nordiche e quelle mediterranee, con la base in Asia e la punta che penetra nella Francia orientale.
Per quasi ventimila anni gli Andoniti erano stati spinti sempre più lontano verso il nord dell’Asia centrale dagli Anditi. Verso il 3.000 a.C. la crescente aridità stava riportando questi Andoniti verso il Turkestan. Tale spinta andonita verso sud continuò per oltre mille anni, e dividendosi attorno al Mar Caspio ed al Mar Nero penetrò in Europa sia attraverso i Balcani che l’Ucraina. Questa invasione comprendeva i restanti gruppi di discendenti di Adamson, e durante l’ultima metà del periodo d’invasione portò con sé un considerevole numero di Anditi iraniani come pure molti discendenti dei sacerdoti setiti.
Verso il 2.500 a.C. la spinta verso occidente degli Andoniti raggiunse l’Europa. E questa invasione di tutta la Mesopotamia, dell’Asia Minore e del bacino del Danubio da parte dei barbari delle colline del Turkestan costituì il più serio e duraturo di tutti i regressi culturali avvenuti fino a quel tempo. Questi invasori andonizzarono nettamente il carattere delle razze dell’Europa centrale, che da allora sono sempre rimaste tipicamente alpine.
3. La razza bianca del sud. Questa razza bruna mediterranea era costituita da una mescolanza di Anditi e di uomini blu, con linee andonite minori che al nord. Questo gruppo assorbì anche una considerevole quantità di sangue sangik secondario attraverso i Sahariani. In tempi successivi questo ramo meridionale della razza bianca ricevette l’infusione di forti elementi anditi provenienti dal Mediterraneo orientale.
Le regioni costiere del Mediterraneo, tuttavia, non furono fortemente permeate dagli Anditi fino al tempo delle grandi invasioni nomadi del 2.500 a.C. Il trasporto ed il commercio per via di terra furono quasi interrotti durante questi secoli in cui i nomadi invasero i distretti del Mediterraneo orientale. Questa interferenza con i trasporti per via di terra portò alla grande espansione del traffico e del commercio marittimi; il commercio per mare nel Mediterraneo era in piena attività circa quattromilacinquecento anni fa. E questo sviluppo del traffico marittimo portò all’improvvisa espansione dei discendenti degli Anditi in tutto il territorio costiero del bacino mediterraneo.
Queste mescolanze razziali posero le fondamenta della razza europea meridionale, la più mista di tutte. E da tale epoca questa razza ha subito ancora ulteriori mescolanze, in particolare con i popoli blu-gialli-anditi d’Arabia. Questa razza mediterranea è, di fatto, talmente mescolata con i popoli circostanti da essere praticamente indistinguibile come tipo separato, ma in generale i suoi membri sono piccoli, a testa lunga e bruni.
Nel nord gli Anditi, attraverso guerre e matrimoni, eliminarono gli uomini blu, ma nel sud costoro sopravvissero in numero maggiore. I Baschi e i Berberi rappresentano la sopravvivenza di due rami di questa razza, ma anche questi popoli si sono totalmente mescolati con i Sahariani.
Tale era il quadro della mescolanza razziale offerto dall’Europa centrale circa 3.000 anni a.C. Nonostante il parziale fallimento adamico, i tipi superiori si erano incrociati.
Questi erano i tempi in cui all’Età della Pietra si sovrapponeva l’incombente Età del Bronzo. In Scandinavia c’era l’Età del Bronzo associata al culto della madre. Nella Francia meridionale ed in Spagna c’era l’Età della Pietra associata al culto del sole. Questo fu il tempo della costruzione dei templi del sole circolari e senza tetto. Le razze bianche europee erano costruttrici energiche che provavano piacere nel rizzare grandi pietre in omaggio al sole, come fecero più tardi i loro discendenti a Stonehenge. La moda dell’adorazione del sole indica che questo fu un grande periodo di agricoltura nell’Europa meridionale.
Le superstizioni di quest’epoca relativamente recente di adorazione del sole persistono ancora aggi nelle credenze popolari della Bretagna. Benché cristianizzati da più di millecinquecento anni, questi Bretoni conservano ancora degli amuleti dell’Età della Pietra per allontanare il malocchio. Essi conservano ancora delle “pietre del tuono” sul loro camino per proteggersi dalla folgore. I Bretoni non si sono mai mescolati con i Nordici scandinavi. Essi sono i superstiti degli abitanti originali andoniti dell’Europa occidentale, mescolati con la stirpe mediterranea.
Ma è sbagliato pretendere di classificare i popoli bianchi in Nordici, Alpini e Mediterranei. Ci sono state nell’insieme troppe mescolanze per consentire un tale raggruppamento. Ad un dato momento ci fu una divisione abbastanza ben definita della razza bianca in tali classi, ma da allora si sono prodotte delle mescolanze molto estese e non è più possibile identificare queste distinzioni con una certa chiarezza. Anche nel 3.000 a.C. gli antichi gruppi sociali non erano un’unica razza più di quanto non lo sono gli attuali abitanti dell’America del Nord.
Questa cultura europea continuò a crescere ed in una certa misura a mescolarsi per cinquemila anni. Ma la barriera delle lingue impedì il totale interscambio tra le varie nazioni occidentali. Durante il secolo scorso questa cultura ha avuto la migliore occasione di mescolarsi nella popolazione cosmopolita dell’America del Nord. Ed il futuro di questo continente sarà determinato dalla qualità dei fattori razziali che potranno entrare nelle sue popolazioni presenti e future, come pure dal livello di cultura sociale che vi sarà mantenuto.
[Presentato da un Arcangelo di Nebadon.]
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