Nella società più primitiva l’orda è tutto; anche i bambini sono sua proprietà comune. La famiglia in evoluzione sostituì l’orda nell’allevamento dei bambini, mentre i clan e le tribù emergenti presero il suo posto come unità sociali.
L’appetito sessuale e l’amore materno istituiscono la famiglia. Ma un vero governo non appare prima che abbiano iniziato a formarsi dei gruppi superfamiliari. Nei tempi prefamiliari dell’orda il comando era assicurato da individui scelti senza formalità. I Boscimani africani non sono mai progrediti oltre questo stadio primitivo; essi non hanno capi nell’orda.
Le famiglie si unirono per legami di sangue in clan, in aggregazioni di parenti, e questi si trasformarono successivamente in tribù, in comunità territoriali. La guerra e la pressione esterna obbligarono i clan di parenti ad organizzarsi in tribù, ma furono il commercio e gli scambi che tennero uniti questi raggruppamenti primitivi con un certo grado di pace interna.
La pace su Urantia sarà favorita molto di più da organizzazioni commerciali internazionali che non da tutta la sofisticheria sentimentale di chimerici piani di pace. Le relazioni commerciali sono state facilitate dallo sviluppo del linguaggio e dai metodi perfezionati di comunicazione, così come dal miglioramento dei mezzi di trasporto.
L’assenza di un linguaggio comune ha sempre ostacolato la crescita di gruppi pacifici, ma il denaro è divenuto il linguaggio universale del commercio moderno. La società moderna è in gran parte mantenuta unita dal mercato industriale. Lo stimolo del guadagno è un potente civilizzatore quando è accresciuto dal desiderio di servire.
Nei primi tempi ogni tribù era circondata da zone concentriche di paura e di sospetto crescenti; da qui l’antico costume di uccidere tutti gli stranieri, e più tardi di ridurli in schiavitù. L’antica idea di amicizia significava adozione nel clan, e l’appartenenza al clan si riteneva permanesse dopo la morte—uno dei primissimi concetti di vita eterna.
La cerimonia di adozione consisteva nel bere il sangue l’uno dell’altro. In certi gruppi ci si scambiava la saliva invece di bere sangue; questa fu l’antica origine della pratica del bacio convenzionale. Tutte le cerimonie di associazione, sia di matrimonio che di adozione, terminavano sempre con dei banchetti.
In tempi successivi fu usato sangue diluito con vino rosso e, alla fine, fu bevuto solo del vino per sigillare la cerimonia di adozione, che veniva sancita dal tocco delle coppe di vino e consumata con l’assunzione della bevanda. Gli Ebrei impiegarono una forma modificata di questa cerimonia di adozione. I loro antenati arabi utilizzavano il giuramento prestato mentre la mano del candidato stava sull’organo genitale del nativo della tribù. Gli Ebrei trattavano benevolmente e fraternamente gli stranieri adottati. “Lo straniero che abita con te sarà come uno nato tra di voi, e tu l’amerai come te stesso.”
“L’amicizia per l’ospite” era una relazione di ospitalità temporanea. Quando gli ospiti in visita partivano, si spezzava un piatto a metà; una parte veniva data all’amico che partiva perché servisse da appropriata introduzione per una terza persona che sarebbe potuta arrivare in visita successivamente. Era usanza per gli ospiti pagare il loro soggiorno raccontando le storie dei loro viaggi e delle loro avventure. I narratori di storie dei tempi antichi divennero così popolari che determinati costumi alla fine proibirono la loro attività nelle stagioni di caccia o di raccolto.
I primi trattati di pace furono i “legami di sangue”. Gli ambasciatori di pace di due tribù in guerra s’incontravano, si ossequiavano e poi si mettevano a trafiggere la loro pelle fino a che sanguinava; dopo di che si succhiavano vicendevolmente il sangue e dichiaravano la pace.
Le più antiche missioni di pace consistevano in delegazioni di uomini che portavano le loro giovani migliori per la soddisfazione sessuale dei loro precedenti nemici, in quanto l’appetito sessuale veniva utilizzato per combattere le tendenze bellicose. La tribù così onorata restituiva la visita, con la sua offerta di giovani donne; al che la pace era stabilita definitivamente e venivano ben presto sanzionati matrimoni tra le famiglie dei capi.