La grande lotta nell’evoluzione del governo ha riguardato la concentrazione del potere. Gli amministratori dell’universo hanno appreso per esperienza che i popoli evoluzionari dei mondi abitati sono meglio regolati dal tipo rappresentativo di governo civile, quando è mantenuto un adeguato equilibrio di potere tra i rami esecutivo, legislativo e giudiziario ben coordinati.
Mentre l’autorità primitiva era basata sulla forza, sulla potenza fisica, il governo ideale è il sistema rappresentativo in cui il comando è basato sulla capacità. Ma in tempi di barbarie la guerra imperversava troppo per permettere ad un governo rappresentativo di funzionare efficacemente. Nella lunga lotta tra la divisione dell’autorità e l’unità del comando, vinse la dittatura. I primi ed estesi poteri del consiglio primitivo degli anziani si concentrarono gradualmente nella persona del monarca assoluto. Dopo l’arrivo di veri re, i gruppi di anziani persisterono come corpi consultivi quasi legislativi-giudiziari. Più tardi fecero la loro apparizione le legislature di status coordinato, ed infine furono istituite le corti supreme di giudizio separate dalle legislature.
Il re era l’esecutore dei costumi, la legge originale o non scritta. Successivamente egli impose gli atti legislativi, la cristallizzazione dell’opinione pubblica. Un’assemblea popolare come espressione dell’opinione pubblica, benché lenta ad apparire, segnò un grande progresso sociale.
I primi re erano grandemente limitati dai costumi—dalla tradizione o dall’opinione pubblica. In tempi recenti alcune nazioni di Urantia hanno codificato questi costumi in documenti di base per il governo.
I mortali di Urantia hanno diritto alla libertà. Essi dovrebbero creare i loro sistemi di governo; dovrebbero adottare le loro costituzioni o altre carte di autorità civile e di procedura amministrativa. E dopo aver fatto ciò, dovrebbero scegliere i loro simili più competenti e più degni come capi esecutivi. Quali rappresentanti nel ramo legislativo dovrebbero eleggere soltanto coloro che sono intellettualmente e moralmente qualificati per assumere tali sacre responsabilità. Come giudici dei loro alti tribunali supremi dovrebbero essere scelti soltanto coloro che sono dotati di un’attitudine naturale e che sono stati resi saggi da una profonda esperienza.
Se gli uomini vogliono conservare la loro libertà devono, dopo aver scelto la loro carta della libertà, impegnarsi per la sua saggia, intelligente ed impavida interpretazione al fine di evitare:
1. L’usurpazione di un potere arbitrario da parte del ramo esecutivo o di quello legislativo.
2. Le macchinazioni di agitatori ignoranti e superstiziosi.
3. Il ritardo del progresso scientifico.
4. Lo stallo dovuto al dominio della mediocrità.
5. La dominazione da parte di minoranze corrotte.
6. Il controllo da parte di ambiziosi ed abili aspiranti dittatori.
7. Disastrose spaccature dovute al panico.
8. Lo sfruttamento da parte di uomini senza scrupoli.
9. La schiavitù fiscale dei cittadini da parte dello Stato.
10. La mancanza di equità sociale ed economica.
11. L’unione della Chiesa con lo Stato.
12. La perdita della libertà personale.
Questi sono i disegni e gli scopi dei tribunali costituzionali che operano come governatori sui meccanismi del governo rappresentativo di un mondo evoluzionario.
La lotta dell’umanità per perfezionare il governo su Urantia concerne l’ottimizzazione dei canali amministrativi, adattandoli ai bisogni correnti in continuo cambiamento, migliorando la distribuzione del potere nell’ambito del governo, e poi selezionando dei capi amministrativi veramente saggi. Anche se esiste una forma di governo divina e ideale, essa non può essere rivelata, ma deve essere lentamente e laboriosamente scoperta dagli uomini e dalle donne di ciascun pianeta in tutti gli universi del tempo e dello spazio.
[Presentato da un Melchizedek di Nebadon.]
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