Non dovemmo aspettare a lungo. A mezzodì del giorno successivo alla fuga dei gemelli, avvenne il primo lampo di prova dei segnali del circuito universale nel centro di ricezione planetaria di Urantia. Noi eravamo naturalmente tutti eccitati percependo che un grande avvenimento era imminente; ma poiché questo mondo era una stazione sperimentale di vita, non avevamo la minima idea di come saremmo stati informati del riconoscimento della vita intelligente sul pianeta. Ma non rimanemmo a lungo in attesa. Il terzo giorno dopo la fuga dei gemelli, e prima della partenza del corpo dei Portatori di Vita, arrivò l’arcangelo di Nebadon incaricato dell’istituzione dei circuiti planetari iniziali.
Fu un giorno memorabile su Urantia quando il nostro piccolo gruppo si riunì presso il polo planetario di comunicazione spaziale e ricevette il primo messaggio da Salvington sul circuito mentale del pianeta appena stabilito. Questo primo messaggio, dettato dal capo del corpo degli arcangeli, diceva:
“Ai Portatori di Vita su Urantia—Salve! Vi trasmettiamo l’assicurazione di una grande gioia su Salvington, Edentia e Jerusem in onore della registrazione, sulla capitale di Nebadon, del segnale dell’esistenza su Urantia di una mente avente dignità di volontà. La decisione finalizzata dei gemelli di fuggire verso nord e di separare la loro discendenza dai loro antenati inferiori è stata registrata. Questa è la prima decisione di una mente—del tipo di mente umano—su Urantia e stabilisce automaticamente il circuito di comunicazione sul quale è trasmesso questo messaggio iniziale di riconoscimento.”
Poi su questo nuovo circuito giunsero i saluti degli Altissimi di Edentia, contenenti istruzioni per i Portatori di Vita residenti che ci proibivano d’interferire nel modello di vita che avevamo stabilito. Ricevemmo l’ordine di non intervenire negli affari del progresso umano. Non si deve dedurne che i Portatori di Vita interferiscano arbitrariamente e meccanicamente nell’attuazione naturale dei piani evoluzionari del pianeta, perché non lo facciamo. Ma fino ad allora noi avevamo avuto il permesso d’intervenire sull’ambiente e di proteggere il plasma vitale in modo speciale, ed era questa straordinaria, benché del tutto naturale, supervisione che doveva cessare.
Ed appena gli Altissimi ebbero finito di parlare, cominciò a giungere sul pianeta il magnifico messaggio di Lucifero, allora sovrano del sistema di Satania. Ora i Portatori di Vita ascoltarono le parole di saluto del loro capo e ricevettero il suo permesso di ritornare su Jerusem. Questo messaggio di Lucifero conteneva l’accettazione ufficiale dell’opera dei Portatori di Vita su Urantia e ci assolveva da ogni critica futura su qualsiasi nostro sforzo per migliorare i modelli di vita di Nebadon, quali erano stabiliti nel sistema di Satania.
Questi messaggi provenienti da Salvington, da Edentia e da Jerusem segnavano ufficialmente la fine della supervisione millenaria del pianeta da parte dei Portatori di Vita. Noi avevamo prestato il nostro servizio per intere epoche, assistiti soltanto dai sette spiriti aiutanti della mente e dai Controllori Fisici Maestri. Ed ora, poiché la volontà, il potere di scegliere l’adorazione e l’ascensione, era apparsa nelle creature evoluzionarie del pianeta, comprendemmo che la nostra opera era terminata, ed il nostro gruppo si preparò a partire. Essendo Urantia un mondo di modificazione della vita, noi ricevemmo il permesso di lasciare sul posto due Portatori di Vita decani con dodici assistenti, ed io fui scelto come membro di questo gruppo e da allora sono sempre rimasto su Urantia.
Sono esattamente 993.408 anni (a partire dall’anno 1934 d.C.) che Urantia è stato ufficialmente riconosciuto come pianeta di abitazione umana nell’universo di Nebadon. L’evoluzione biologica aveva raggiunto ancora una volta i livelli umani di dignità volitiva; l’uomo era apparso sul pianeta 606 di Satania.
[Patrocinato da un Portatore di Vita di Nebadon residente su Urantia.]
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