1.000.000.000 di anni fa, è la data dell’effettivo inizio della storia di Urantia. Il pianeta aveva raggiunto approssimativamente la sua taglia attuale, ed in quest’epoca fu iscritto sui registri fisici di Nebadon e ricevette il suo nome, Urantia.
L’atmosfera e le incessanti precipitazioni di umidità facilitarono il raffreddamento della crosta terrestre. L’azione vulcanica equilibrò ben presto la pressione calorica interna e la contrazione della crosta; e mentre i vulcani diminuirono rapidamente, con il progredire di quest’era di raffreddamento e di assestamento della crosta, fecero la loro apparizione i terremoti.
La vera storia geologica di Urantia comincia con quel raffreddamento della crosta terrestre sufficiente a provocare la formazione del primo oceano. La condensazione del vapore acqueo sulla superficie della terra in corso di raffreddamento, una volta cominciata, continuò fino a quando fu praticamente completa. Alla fine di questo periodo l’oceano era esteso a tutto il mondo, ricoprendo l’intero pianeta per una profondità media di quasi due chilometri. Le maree operavano allora in modo molto simile ad oggi, ma questo oceano primitivo non era salato; era praticamente un rivestimento d’acqua dolce del mondo. In quel tempo la maggior parte del cloro era combinata con vari metalli, ma c’è abbastanza cloro combinato con l’idrogeno da rendere quest’acqua leggermente acida.
All’inizio di quest’era lontana Urantia va considerato come un pianeta contornato d’acqua. Più tardi, delle colate di lava d’origine più profonda, e quindi più densa, sgorgarono sul fondo dell’attuale Oceano Pacifico, e questa parte di superficie ricoperta d’acqua si abbassò considerevolmente. La prima massa di terra continentale emerse dall’oceano mondiale come aggiustamento compensatore dell’equilibrio dovuto al progressivo ispessimento della crosta terrestre.
950.000.000 di anni fa, Urantia presenta l’immagine di un unico grande continente e di una vasta massa d’acqua, l’Oceano Pacifico. I vulcani sono ancora molto numerosi e i terremoti sono frequenti e violenti. Le meteore continuano a bombardare la terra, ma stanno diminuendo sia di frequenza che di dimensioni. L’atmosfera si sta rischiarando, ma la quantità di anidride carbonica continua ad essere alta. La crosta terrestre si sta gradualmente stabilizzando.
È in quest’epoca che Urantia fu assegnato al sistema di Satania per l’amministrazione planetaria e fu iscritto nel registro della vita di Norlatiadek. Cominciò allora il riconoscimento amministrativo della piccola ed insignificante sfera che era destinata a diventare il pianeta sul quale Micael si sarebbe successivamente impegnato nella sua stupenda impresa di conferimento come mortale, ed avrebbe partecipato a quelle esperienze che da allora hanno fatto conoscere localmente Urantia come il “mondo della croce”.
900.000.000 di anni fa, si assisté all’arrivo su Urantia del primo gruppo ricognitore di Satania inviato da Jerusem per esaminare il pianeta e fare un rapporto sulla possibilità del suo adattamento come stazione sperimentale di vita. Questa commissione era composta da ventiquattro membri e comprendeva Portatori di Vita, Figli Lanonandek, Melchizedek, serafini ed altri ordini di vita celeste che si occupano dell’organizzazione e dell’amministrazione iniziali dei pianeti.
Dopo un’accurata ispezione del pianeta questa commissione ritornò a Jerusem e fece al Sovrano del Sistema un rapporto favorevole, raccomandando che Urantia fosse iscritto sul registro di sperimentazione della vita. Il vostro mondo fu quindi registrato su Jerusem come pianeta decimale, e fu notificato ai Portatori di Vita che erano autorizzati ad istituire nuovi modelli di mobilitazione meccanica, chimica ed elettrica al momento del loro successivo arrivo con i mandati di trapianto ed innesto della vita.
A tempo debito furono definite dalla commissione mista dei dodici di Jerusem, e furono approvate dalla commissione planetaria dei settanta di Edentia, le misure per l’occupazione del pianeta. Questi piani, proposti dal consiglio consultivo dei Portatori di Vita, furono definitivamente accettati su Salvington. Subito dopo le comunicazioni di Nebadon trasmisero la notizia che Urantia sarebbe divenuto lo scenario in cui i Portatori di Vita avrebbero eseguito il loro sessantesimo esperimento in Satania destinato ad ampliare e migliorare il tipo sataniano dei modelli di vita di Nebadon.
Poco dopo Urantia fu riconosciuto per la prima volta nelle trasmissioni universali in tutto Nebadon, e gli fu accordato il pieno status dell’universo. Subito dopo esso fu registrato negli archivi dei pianeti capitale del settore minore e del settore maggiore del superuniverso; e prima della fine di quest’era Urantia era stato iscritto nel registro della vita planetaria di Uversa.
Tutta quest’era fu caratterizzata da frequenti e violente tempeste. La crosta terrestre primitiva era in uno stato di mutamento continuo. Il raffreddamento della superficie si alternava ad immense colate di lava. In nessuna parte della superficie del pianeta si può trovare la benché minima traccia di questa crosta planetaria originale. Essa è stata tutta mescolata troppe volte con le lave scaturite da grandi profondità e con i successivi depositi dell’oceano mondiale primitivo.
In nessuna parte della superficie del mondo si può trovare una quantità maggiore di residui modificati di queste antiche rocce preoceaniche che a nordest del Canada, attorno alla Baia di Hudson. Questa vasta elevazione di granito è composta di una roccia appartenente alle ere preoceaniche. Gli strati rocciosi sono stati riscaldati, curvati, ritorti, accartocciati, e sono passati moltissime volte per tali esperienze metamorfiche deformanti.
Lungo tutte le ere oceaniche enormi strati di roccia stratificata priva di fossili si depositarono sul fondo di questo antico oceano. (Il calcare può formarsi a seguito di una precipitazione chimica; non tutti i calcari antichi sono stati prodotti da depositi di vita marina). In nessuna di queste antiche formazioni rocciose si troveranno tracce di vita; esse non contengono fossili a meno che, per caso, dei depositi successivi delle ere acquatiche non si siano mescolati con questi strati più antichi anteriori alla vita.
La crosta terrestre primitiva era molto instabile, ma le montagne non erano ancora in corso di formazione. Il pianeta si contraeva sotto la pressione della gravità via via che si formava. Le montagne non sono il risultato dell’abbassamento della crosta in corso di raffreddamento di una sfera che si contrae; esse appaiono più tardi a causa dell’azione della pioggia, della gravità e dell’erosione.
La massa continentale di quest’era si accrebbe fino a coprire quasi il dieci per cento della superficie terrestre. I terremoti violenti non cominciarono prima che la massa continentale fosse emersa ben sopra l’acqua. Una volta che ebbero iniziato, essi aumentarono di frequenza e di violenza per intere epoche. Per milioni e milioni di anni i terremoti sono diminuiti, ma Urantia ne subisce ancora una media di quindici al giorno.
850.000.000 di anni fa, cominciò la prima vera epoca di stabilizzazione della crosta terrestre. La maggior parte dei metalli pesanti si era assestata verso il centro del globo; la crosta in corso di raffreddamento aveva cessato di affondare su scala così estesa come nelle ere precedenti. Si era stabilito un equilibrio migliore tra le terre estruse ed il fondo più pesante dell’oceano. Il flusso del letto di lava sotto la crosta terrestre si estese quasi al mondo intero, e ciò compensò e stabilizzò le fluttuazioni dovute al raffreddamento, alla contrazione ed agli scorrimenti in superficie.
Le eruzioni vulcaniche ed i terremoti continuarono a diminuire di frequenza e di violenza. L’atmosfera si stava depurando dei gas vulcanici e del vapore acqueo, ma la percentuale di anidride carbonica era ancora elevata.
Le perturbazioni elettriche nell’aria e sulla terra stavano anch’esse decrescendo. Le colate di lava avevano portato alla superficie un miscuglio di elementi che diversificarono la crosta ed isolarono meglio il pianeta da certe energie dello spazio. E tutto ciò contribuì fortemente a facilitare il controllo dell’energia terrestre e a regolare il suo flusso, com’è rivelato dal funzionamento dei poli magnetici.
800.000.000 di anni fa, si assisté all’inaugurazione della prima grande epoca terrestre, l’era dell’accresciuta emersione continentale.
Dopo la condensazione dell’idrosfera della terra, prima nell’oceano mondiale e poi nell’Oceano Pacifico, ci si dovrebbe raffigurare quest’ultima massa d’acqua come ricoprente allora i nove decimi della superficie terrestre. Le meteore che cadevano nel mare si accumulavano sul fondo dell’oceano, perché generalmente composte di materiali pesanti. Quelle che cadevano sulla terra furono fortemente ossidate, poi intaccate dall’erosione e trascinate nei bacini oceanici. In tal modo il fondo dell’oceano divenne sempre più pesante, e a ciò si aggiungeva il peso di una massa d’acqua profonda in certi punti circa sedici chilometri.
La crescente spinta verso il basso dell’Oceano Pacifico contribuì all’ulteriore spinta verso l’alto della massa continentale. L’Europa e l’Africa cominciarono ad emergere dalle profondità del Pacifico contemporaneamente alle masse chiamate ora Australia, America del Nord e del Sud, e continente Antartico, mentre il letto dell’Oceano Pacifico era interessato da un ulteriore assestamento con affondamento compensatorio. Alla fine di questo periodo quasi un terzo della superficie del globo era costituita di terra, che formava una sola massa continentale.
Con questo aumento dell’elevazione della terra apparvero le prime differenze climatiche del pianeta. Elevazione del suolo, nuvole cosmiche ed influenze oceaniche sono i principali fattori delle fluttuazioni climatiche. La cresta della massa continentale asiatica raggiunse un’altezza di quasi quattordicimilacinquecento metri al culmine dell’emersione delle terre. Se vi fosse stata molta umidità nell’aria che spirava sopra queste regioni assai elevate, si sarebbero formati enormi strati di ghiaccio; l’era glaciale sarebbe arrivata molto prima. Trascorsero parecchie centinaia di milioni di anni prima che masse continentali così grandi riapparissero al di sopra dell’acqua.
750.000.000 di anni fa, cominciarono le prime spaccature della massa continentale sotto forma della grande fenditura nord-sud, che fu più tardi riempita dalle acque dell’oceano e che preparò la strada alla deriva verso occidente dei continenti dell’America del Nord e del Sud, compresa la Groenlandia. La lunga faglia est-ovest separò l’Africa dall’Europa e staccò dal continente asiatico le masse di terra dell’Australia, delle Isole del Pacifico, e dell’Antartico.
700.000.000 di anni fa, Urantia si stava avvicinando alla maturazione delle condizioni adatte al mantenimento della vita. La deriva dei continenti proseguiva; l’oceano penetrava sempre di più nelle terre sotto forma di lunghi bracci di mare che fornivano quelle acque poco profonde e quelle baie riparate che sono così favorevoli come habitat per la vita marina.
650.000.000 di anni fa, si assisté ad una nuova scissione delle masse terrestri e di conseguenza ad una nuova estensione dei mari continentali. E queste acque raggiunsero rapidamente quel grado di salinità che era essenziale per la vita su Urantia.
Furono questi mari e quelli che li seguirono che costituirono gli archivi della vita di Urantia, quali sono stati scoperti posteriormente nelle pagine di pietra ben conservate, volume dopo volume, mentre le ere si succedevano alle ere e le epoche si sovrapponevano alle epoche. Questi mari interni dei tempi antichi furono veramente la culla dell’evoluzione.
[Presentato da un Portatore di Vita, membro del Corpo originario di Urantia ed ora osservatore residente.]
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