Sebbene gli artigiani celesti non operino personalmente sui pianeti materiali quali Urantia, vengono di tanto in tanto dalla capitale del sistema ad offrire il loro aiuto agli individui dotati per natura delle razze mortali. Quando svolgono tali incarichi, questi artigiani lavorano temporaneamente sotto la supervisione degli angeli planetari del progresso. Le schiere serafiche collaborano con questi artigiani nello sforzo di assistere quegli artisti mortali che posseggono doti innate e che hanno anche degli Aggiustatori con specifica esperienza precedente.
Ci sono tre fonti possibili di capacità umane specifiche: alla base esiste sempre l’attitudine naturale o innata. Un’attitudine speciale non è mai un dono arbitrario degli Dei; c’è sempre un fondamento ancestrale per ogni talento eminente. In aggiunta a questa attitudine naturale, o piuttosto supplementare alla stessa, possono essere portate in contributo le direttive dell’Aggiustatore di Pensiero in quegli individui i cui Aggiustatori interiori possono avere avuto esperienze reali e valide in questo campo su altri mondi ed in altre creature mortali. Nei casi in cui la mente umana e l’Aggiustatore interiore sono eccezionalmente abili, gli artigiani spirituali possono essere delegati ad agire come armonizzatori di questi talenti e ad assistere ed ispirare altrimenti quei mortali nella ricerca d’ideali sempre più perfetti e per tentare di migliorare la loro rappresentazione per l’edificazione del regno.
Non vi sono caste tra i ranghi degli artigiani spirituali. Per quanto bassa sia la vostra origine, se avete l’attitudine e il dono dell’espressione, avrete un adeguato riconoscimento e riceverete il dovuto apprezzamento mentre vi eleverete nella scala dell’esperienza morontiale e del compimento spirituale. Non può esserci alcun ostacolo di eredità umana o alcuna carenza di ambiente terreno che la carriera morontiale non compenserà pienamente e non rimuoverà totalmente. E tutte queste soddisfazioni della riuscita artistica e dell’autorealizzazione mediante la piena espressione si compiranno grazie ai vostri sforzi personali per un avanzamento progressivo. Alla fine le aspirazioni della mediocrità evoluzionaria potranno essere realizzate. Benché gli Dei non conferiscano arbitrariamente talenti e attitudini ai figli del tempo, provvedono per il raggiungimento della soddisfazione di tutti i loro nobili desideri e per la gratificazione di ogni ardente desiderio umano di autoespressione superna.
Ma ogni essere umano dovrebbe ricordare questo: molte delle ambizioni di eccellere che affliggono i mortali nella carne non persisteranno in questi stessi mortali nella carriera morontiale e spirituale. Gli ascendenti morontiani imparano a rendere sociali i loro desideri puramente personali e le loro ambizioni egoistiche di un tempo. Ciò nonostante, quelle cose che avete così sinceramente anelato a fare sulla terra e che le circostanze vi hanno così persistentemente negato, se, dopo aver acquisito il discernimento della vera mota nella carriera morontiale, desidererete ancora farle, allora vi sarà certamente offerta ogni opportunità di soddisfare pienamente i vostri desideri a lungo accarezzati.
Prima che i mortali ascendenti lascino l’universo locale per iniziare la loro carriera spirituale, saranno soddisfatti in tutti i loro aneliti intellettuali, artistici e sociali o in tutte le ambizioni sincere che hanno sempre caratterizzato i loro piani d’esistenza mortale o morontiale. Questa è la conquista dell’uguaglianza nel soddisfacimento dell’autoespressione e dell’autorealizzazione, ma non il raggiungimento di uno status esperienziale identico né la completa cancellazione delle caratteristiche individuali di abilità, di tecnica e di espressione. Ma il nuovo differenziale spirituale del conseguimento esperienziale personale non sarà reso uguale ed uniforme finché non avrete completato l’ultimo cerchio della carriera di Havona. Ed allora i residenti del Paradiso fronteggeranno la necessità di aggiustarsi su quel differenziale absonito dell’esperienza personale che può essere livellato solo raggiungendo in gruppo lo status ultimo delle creature—il destino del settimo stadio spirituale dei finalitari mortali.
Questa è la storia degli artigiani celesti, quel corpo cosmopolita di mirabili lavoratori che tanto contribuiscono a glorificare le sfere architettoniche con le loro rappresentazioni artistiche della bellezza divina dei Creatori Paradisiaci.
[Redatto da un Arcangelo di Nebadon.]
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