Questi artisti non s’interessano né di musica, né di pittura, né di alcunché di simile, come potreste essere portati a supporre. Essi si occupano della manipolazione e dell’organizzazione delle forze e delle energie speciali che sono presenti nel mondo spirituale, ma che non sono riconosciute dai mortali. Se io avessi il minimo termine possibile di paragone tenterei di descrivere questo campo straordinario di compimento spirituale, ma io dispero—non c’è alcuna speranza di trasmettere alle menti mortali questa sfera d’arte celeste. Tuttavia, ciò che non può essere descritto può essere accennato:
Bellezza, ritmo ed armonia sono intellettualmente associati e spiritualmente affini. Verità, fatti e relazioni sono intellettualmente inseparabili ed associati ai concetti filosofici di bellezza. Bontà, rettitudine e giustizia sono filosoficamente correlate e spiritualmente legate alla verità vivente e alla bellezza divina.
I concetti cosmici della vera filosofia, la rappresentazione dell’arte celeste o il tentativo dei mortali di descrivere il riconoscimento umano della bellezza divina non possono mai essere veramente soddisfacenti se tale tentativo di progressione delle creature non è unificato. Queste espressioni dell’impulso divino dentro le creature in evoluzione possono essere intellettualmente vere, emotivamente belle e spiritualmente buone, ma l’anima vera dell’espressione è assente fino a quando queste realtà della verità, questi significati della bellezza e questi valori della bontà non sono unificati nell’esperienza di vita dell’artigiano, dello scienziato o del filosofo.
Queste qualità divine sono perfettamente ed assolutamente unificate in Dio. Ed ogni uomo od angelo che conosce Dio possiede il potenziale di autoespressione illimitata su livelli in continuo progresso di autorealizzazione unificata, mediante la tecnica del raggiungimento senza fine della somiglianza con Dio—la fusione esperienziale nell’esperienza evoluzionaria della verità eterna, della bellezza universale e della bontà divina.