La massa del vostro sole è poco più grande di quanto la stimano i vostri fisici, che l’hanno valutata in milleottocento quadrilioni di tonnellate (1,8 x 1027). Essa è ora a circa metà strada tra quella delle stelle più dense e quella delle stelle più rarefatte, ed ha circa una volta e mezza la densità dell’acqua. Ma il vostro sole non è né liquido né solido—è gassoso—e ciò è vero nonostante la difficoltà di spiegare come della materia gassosa possa raggiungere questa densità ed anche densità molto maggiori.
Gli stati gassoso, liquido e solido sono questioni di rapporti atomico-molecolari, la densità invece è un rapporto tra spazio e massa. La densità varia direttamente con la quantità di massa nello spazio ed inversamente con la quantità di spazio nella massa, lo spazio tra i nuclei centrali della materia e le particelle che girano attorno a questi centri, come pure lo spazio all’interno di tali particelle materiali.
Le stelle in corso di raffreddamento possono essere allo stesso tempo fisicamente gassose ed enormemente dense. Voi non conoscete bene i supergas solari, ma questi ed altre forme insolite di materia spiegano come anche i soli non solidi possono raggiungere una densità uguale a quella del ferro—quasi la stessa di Urantia—e tuttavia trovarsi ad uno stato gassoso surriscaldato e continuare a funzionare come soli. In questi supergas densi gli atomi sono estremamente piccoli, contengono pochi elettroni. Questi soli hanno anche perso gran parte delle loro riserve di energia ultimatonica libera.
Uno dei soli vicini a voi, che cominciò la sua vita con una massa quasi uguale a quella del vostro sole, si è ora contratto quasi alla taglia di Urantia ed è divenuto quarantamila volte più denso del vostro sole. Il peso di questo corpo gassoso-solido caldo-freddo è di cinquantacinque chilogrammi per centimetro cubo. E questo sole brilla ancora di una debole luminosità rossastra, il bagliore senile di un monarca di luce morente.
I soli, tuttavia, non sono per la maggior parte così densi. Uno dei vostri vicini più prossimi ha una densità esattamente uguale a quella della vostra atmosfera a livello del mare. Se voi vi trovaste all’interno di questo sole, non riuscireste a discernere nulla. E se la temperatura lo consentisse, voi potreste penetrare nella maggior parte dei soli che brillano nel cielo notturno e non notare più materia di quanta ne percepite nell’aria delle vostre stanze di soggiorno terrestri.
L’imponente sole di Veluntia, uno dei più grandi di Orvonton, ha una densità pari soltanto ad un millesimo dell’atmosfera di Urantia. Se esso fosse di composizione simile a quella della vostra atmosfera e non fosse surriscaldato, sarebbe talmente vuoto che gli esseri umani soffocherebbero rapidamente sia in superficie che al suo interno.
Un altro dei giganti di Orvonton ha ora una temperatura in superficie di poco inferiore ai 1.600 gradi. Il suo diametro è di oltre quattrocentottanta milioni di chilometri—uno spazio sufficiente per accogliere il vostro sole e l’orbita attuale della terra. E tuttavia, malgrado questa enorme dimensione, più di quaranta milioni di volte quella del vostro sole, la sua massa è soltanto circa trenta volta maggiore. Questi soli enormi hanno delle frange che si estendono quasi da un sole all’altro.