La capacità del Padre Universale di essere presente ovunque e nello stesso momento costituisce la sua onnipresenza. Dio solo può essere contemporaneamente in due luoghi o in una moltitudine di luoghi. Dio è simultaneamente presente “in alto nei cieli e giù sulla terra”; così esclamava il Salmista: “Dove andrò lontano dal tuo spirito? O dove fuggirò lontano dalla tua presenza?”
“‘Io sono un Dio vicino come pure assai lontano’, dice il Signore. ‘Non riempio forse il cielo e la terra?’” Il Padre Universale è costantemente presente in tutte le parti ed in tutti i cuori della sua immensa creazione. Egli è “la pienezza di colui che riempie tutto ed in tutto”, e “che opera tutto in tutto”, ed inoltre il concetto della sua personalità è tale che “il cielo (l’universo) ed il cielo dei cieli (l’universo degli universi) non possono contenerlo”. È letteralmente vero che Dio è tutto ed in tutto. Ma anche questo non è la totalità di Dio. L’infinito può essere definitivamente rivelato solo nell’infinità; la causa non può mai essere pienamente compresa da un’analisi degli effetti; il Dio vivente è incommensurabilmente più grande della somma totale della creazione che è venuta all’esistenza come risultato degli atti creatori del suo illimitato libero arbitrio. Dio è rivelato in tutto il cosmo, ma il cosmo non può mai contenere od inglobare interamente l’infinità di Dio.
La presenza del Padre esplora incessantemente l’universo maestro. “Egli procede dal limite del cielo e circola fino alle sue estremità; non c’è nulla che si nasconda alla sua luce.”
Non solo la creatura esiste in Dio, ma anche Dio vive nella creatura. “Noi sappiamo di dimorare in lui perché egli vive in noi; egli ci ha donato il suo spirito. Questo dono del Padre del Paradiso è il compagno inseparabile dell’uomo.” “Egli è il Dio sempre presente e che tutto pervade.” “Lo spirito del Padre eterno è celato nella mente di ogni figlio mortale.” “L’uomo esce alla ricerca di un amico mentre quello stesso amico vive nel suo cuore.” “Il vero Dio non è lontano, egli è parte di noi, il suo spirito parla da dentro di noi.” “Il Padre vive nel figlio. Dio è sempre con noi. Egli è lo spirito guida del destino eterno.”
È stato detto a giusto titolo della razza umana: “Voi siete di Dio” perché “colui che dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui.” Anche quando vi comportate male voi fate soffrire il dono interiore di Dio, perché l’Aggiustatore di Pensiero è costretto a subire le conseguenze dei cattivi pensieri assieme alla mente umana nella quale è imprigionato.
L’onnipresenza di Dio fa parte in realtà della sua natura infinita; lo spazio non costituisce alcun ostacolo per la Deità. La presenza di Dio, in perfezione e senza limiti, è discernibile soltanto in Paradiso e nell’universo centrale. Non è dunque presente in modo visibile nelle creazioni che circondano Havona, perché Dio ha limitato la sua presenza diretta ed effettiva in riconoscimento della sovranità e delle prerogative divine dei sovrani e creatori coordinati degli universi del tempo e dello spazio. Perciò il concetto della presenza divina deve lasciar spazio ad un vasto campo di modalità e di canali di manifestazione comprendenti i circuiti di presenza del Figlio Eterno, dello Spirito Infinito e dell’Isola del Paradiso. Né è sempre possibile distinguere tra la presenza del Padre Universale e le azioni dei suoi coordinati ed agenti eterni, dal momento che essi soddisfano così perfettamente tutte le esigenze infinite del suo proposito immutabile. Ma non avviene la stessa cosa con il circuito della personalità e con gli Aggiustatori; in tali casi Dio agisce da solo, in modo diretto ed esclusivo.
Il Controllore Universale è potenzialmente presente nei circuiti della gravità dell’Isola del Paradiso in qualunque parte dell’universo, in ogni momento ed al medesimo grado, in conformità con la massa, in risposta alle esigenze fisiche di questa presenza ed a causa della natura propria di tutta la creazione, la quale induce ogni cosa ad aderire a lui ed a consistere in lui. In modo simile la Prima Sorgente e Centro è potenzialmente presente nell’Assoluto Non Qualificato, depositario degli universi non creati dell’eterno futuro. Dio, in tal modo, pervade potenzialmente gli universi fisici del passato, del presente e del futuro. Egli è il fondamento primordiale della coesione della cosiddetta creazione materiale. Questo potenziale non spirituale della Deità diviene attuale qua e là in tutto il livello delle esistenze fisiche per l’intrusione inspiegabile di alcuni suoi agenti esclusivi sulla scena dell’azione universale.
La presenza mentale di Dio è in correlazione con la mente assoluta dell’Attore Congiunto, lo Spirito Infinito; ma nelle creazioni finite la si discerne meglio nel funzionamento della mente cosmica degli Spiriti Maestri del Paradiso in ogni luogo. Così come la Prima Sorgente e Centro è potenzialmente presente nei circuiti mentali dell’Attore Congiunto, allo stesso modo essa è potenzialmente presente nelle tensioni dell’Assoluto Universale. Ma la mente di ordine umano è un conferimento delle Figlie dell’Attore Congiunto, le Divine Ministre degli universi in evoluzione.
Lo spirito onnipresente del Padre Universale è coordinato con la funzione della presenza spirituale universale del Figlio Eterno e del potenziale divino eterno dell’Assoluto della Deità. Ma né l’attività spirituale del Figlio Eterno e dei suoi Figli del Paradiso, né il conferimento della mente da parte dello Spirito Infinito sembrano escludere l’azione diretta degli Aggiustatori di Pensiero, i frammenti interiori di Dio nel cuore dei suoi figli creature.
Per quanto concerne la presenza di Dio in un pianeta, un sistema, una costellazione od un universo, il grado di tale presenza in ogni unità della creazione è misurato dal grado della presenza in evoluzione dell’Essere Supremo. Esso è determinato dal riconoscimento generale di Dio e dalla fedeltà a lui da parte della vasta organizzazione dell’universo, che giunge fino ai sistemi e ai pianeti stessi. Perciò è talvolta nella speranza di conservare e di salvaguardare questi stadi della presenza preziosa di Dio che, allorquando dei pianeti (o dei sistemi) sono precipitati nelle tenebre spirituali, sono in un certo senso messi in quarantena, o parzialmente isolati dai rapporti con le unità maggiori della creazione. E tutto ciò, così come avviene per Urantia, è una reazione di difesa spirituale della maggioranza dei mondi onde evitare, per quanto possibile, di subire anch’essi le conseguenze isolatrici delle azioni eversive di una minoranza ostinata, perversa e ribelle.
Mentre il Padre include paternamente nel suo circuito tutti i propri figli—tutte le personalità—la sua influenza su di essi è limitata dalla lontananza delle loro origini dalla Seconda e Terza Persona della Deità, ed aumenta via via che la realizzazione del loro destino si avvicina a tali livelli. Il fatto stesso della presenza di Dio nella mente delle creature è determinato dall’essere esse abitate o meno da frammenti del Padre, come i Monitori del Mistero; ma la sua effettiva presenza è determinata dal grado di cooperazione accordato a questi Aggiustatori residenti dalle menti nelle quali essi risiedono.
Le fluttuazioni della presenza del Padre non sono dovute alla mutevolezza di Dio. Il Padre non si ritira in solitudine perché gli è stato mancato di rispetto; non aliena il suo affetto a causa della trasgressione della creatura. Sono piuttosto i suoi figli che, essendo stati dotati del potere di scelta (nei suoi confronti), nell’esercizio stesso di tale scelta determinano direttamente il grado ed i limiti dell’influenza divina del Padre nel loro cuore e nella loro anima. Il Padre ha generosamente donato se stesso a noi senza limiti e senza predilezioni. Egli non fa eccezione di persone, di pianeti, di sistemi o di universi. Nei settori del tempo egli conferisce onori differenziati solo alle personalità paradisiache di Dio il Settuplo, i creatori coordinati degli universi finiti.