Neppure Gesù dormì molto quel sabato notte. Egli si rese conto che il mondo era pieno di afflizioni fisiche e sommerso di difficoltà materiali, e meditò sul grande pericolo di essere costretto a dedicare così tanto del suo tempo alle cure degli ammalati e degli afflitti, al punto che la sua missione d’instaurare il regno spirituale nel cuore degli uomini sarebbe stata ostacolata dal ministero delle cose fisiche o almeno subordinata ad esso. A causa di questi pensieri e di altri similari che occuparono la mente mortale di Gesù durante la notte, egli si alzò quella domenica mattina molto prima dell’alba e si recò da solo in uno dei suoi luoghi preferiti per entrare in comunione con il Padre. Il tema della preghiera di Gesù di questa mattina presto fu la saggezza ed il giudizio che egli non poteva permettere alla sua sensibilità umana, unita alla sua misericordia divina, d’influenzarlo in presenza di sofferenze mortali al punto che tutto il suo tempo fosse occupato nel ministero fisico a detrimento di quello spirituale. Sebbene non desiderasse evitare totalmente di curare gli ammalati, egli sapeva che doveva anche compiere l’opera più importante dell’insegnamento spirituale e dell’educazione religiosa.
Gesù andava a pregare così spesso sulle colline perché non c’erano locali privati adatti alle sue devozioni personali.
Pietro non riuscì a dormire quella notte; così molto presto, poco dopo che Gesù era uscito per pregare, egli svegliò Giacomo e Giovanni e tutti e tre andarono in cerca del loro Maestro. Dopo più di un’ora di ricerche essi trovarono Gesù e lo supplicarono di dir loro la ragione della sua strana condotta. Essi desideravano sapere perché sembrasse essere turbato dalla potente effusione dello spirito della guarigione, quando tutte le persone erano piene di gioia ed i suoi apostoli talmente contenti.
Per più di quattro ore Gesù si sforzò di spiegare a questi tre apostoli che cosa era accaduto. Egli insegnò loro ciò che era successo ed espose i pericoli di tali manifestazioni. Gesù confidò loro la ragione per cui era venuto a pregare. Cercò di spiegare ai suoi associati personali le vere ragioni per le quali il regno del Padre non poteva essere costruito sui prodigi e sulle guarigioni fisiche. Ma essi non riuscirono a comprendere il suo insegnamento.
Nel frattempo, la domenica mattina presto, altre folle di anime afflitte e numerosi curiosi cominciarono a riunirsi presso la casa di Zebedeo. Essi chiedevano a gran voce di vedere Gesù. Andrea e gli apostoli erano così disorientati che, mentre Simone Zelota parlava all’assemblea, Andrea e parecchi dei suoi associati andarono alla ricerca di Gesù. Quando Andrea ebbe trovato Gesù in compagnia dei tre, disse: “Maestro, perché ci lasci soli con la folla? Vedi, tutti ti cercano; mai prima tante persone hanno cercato il tuo insegnamento. Anche ora la casa è circondata da gente venuta da vicino e da lontano a causa delle tue potenti opere. Non vuoi tornare con noi per portare loro il tuo ministero?”
Quando Gesù udì questo, rispose: “Andrea, non ho insegnato a te e a questi altri che la mia missione sulla terra è la rivelazione del Padre, e che il mio messaggio è la proclamazione del regno dei cieli? Perché allora vuoi che mi distolga dal mio lavoro per accontentare dei curiosi e soddisfare coloro che cercano dei segni e dei prodigi? Non siamo stati fra questa gente per tutti questi mesi, e si sono affollati per ascoltare la buona novella del regno? Perché sono venuti ora ad assediarci? Non è a causa della guarigione del loro corpo fisico piuttosto che per aver accolto la verità spirituale per la salvezza della loro anima? Quando gli uomini sono attratti a noi a causa di manifestazioni straordinarie, molti di loro non vengono a cercare la verità e la salvezza, ma piuttosto la guarigione delle loro afflizioni fisiche e la sicura liberazione dalle loro difficoltà materiali.
In tutto questo tempo io sono stato a Cafarnao, e tanto nella sinagoga che in riva al mare ho proclamato la buona novella del regno a tutti coloro che avevano orecchie per ascoltare e cuore per ricevere la verità. Non è volontà di mio Padre che io ritorni con voi per soddisfare questi curiosi e per occuparmi del ministero delle cose fisiche con esclusione di quelle spirituali. Io vi ho ordinati per predicare il vangelo e per curare gli ammalati, ma io non devo lasciarmi assorbire dalle guarigioni lasciando da parte il mio insegnamento. No, Andrea, io non tornerò con voi. Andate a dire alla gente di credere a ciò che abbiamo insegnato loro e di rallegrarsi nella libertà dei figli di Dio. E preparatevi per la nostra partenza per le altre città della Galilea, dove è già stata preparata la via per la predicazione della buona novella del regno. È per questo scopo che io sono venuto dal Padre. Andate, dunque, e preparatevi per la nostra immediata partenza mentre io aspetto qui il vostro ritorno.”
Dopo che Gesù ebbe parlato, Andrea e i suoi compagni apostoli ritornarono tristemente alla casa di Zebedeo, congedarono la folla riunita e si prepararono in fretta per il viaggio come Gesù aveva ordinato. Così, nel pomeriggio di domenica 18 gennaio dell’anno 28 d.C., Gesù e gli apostoli partirono per il loro primo giro veramente pubblico ed aperto di predicazione nelle città della Galilea. Nel corso di questo primo giro essi predicarono il vangelo del regno in molte città, ma non andarono a Nazaret.
Quella domenica pomeriggio, poco dopo che Gesù ed i suoi apostoli furono partiti per Rimmon, i suoi fratelli Giacomo e Giuda vennero a trovarlo alla casa di Zebedeo. A metà circa di quel giorno Giuda aveva cercato suo fratello Giacomo ed insisté con lui per andare da Gesù. Ma quando Giacomo acconsentì ad andare con Giuda, Gesù era già partito.
Gli apostoli erano restii a lasciare il grande interesse che era stato suscitato a Cafarnao. Pietro calcolò che non meno di mille credenti avrebbero potuto essere battezzati nel regno. Gesù li ascoltò pazientemente, ma rifiutò di ritornare. Il silenzio regnò per un certo tempo, e poi Tommaso si rivolse ai suoi compagni apostoli dicendo: “Andiamo! Il Maestro ha parlato. Poco importa se non possiamo comprendere pienamente i misteri del regno dei cieli; di una cosa siamo certi: noi seguiamo un maestro che non cerca gloria per se stesso.” E di malavoglia essi andarono a predicare la buona novella nelle città della Galilea.
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