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Fascicolo 128
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La prima parte dell’età virile di Gesù

4. L’episodio di damasco

128:4.1

Gesù passò gli ultimi quattro mesi di quest’anno a Damasco come ospite del mercante che aveva incontrato per la prima volta a Filadelfia mentre andava a Gerusalemme. Un rappresentante di questo mercante aveva trovato Gesù mentre passava per Nazaret e l’aveva accompagnato a Damasco. Il mercante, in parte ebreo, propose di destinare un’enorme somma di denaro per istituire una scuola di filosofia religiosa a Damasco. Egli progettava di creare un centro di studi che superasse Alessandria. E propose a Gesù di cominciare immediatamente un lungo giro preliminare nei centri pedagogici mondiali per prepararsi ad assumere la direzione di questo nuovo progetto. Questa fu una delle più grandi tentazioni che Gesù dovette mai affrontare nel corso della sua carriera puramente umana.

128:4.2

Questo mercante condusse subito davanti a Gesù un gruppo di dodici mercanti e banchieri che accettavano di finanziare questa scuola appena progettata. Gesù manifestò un profondo interesse per la scuola proposta e li aiutò a preparare la sua organizzazione, ma espresse sempre il timore che i suoi altri obblighi, non dichiarati ma precedenti, non gli permettessero di accettare la direzione di un’impresa così ambiziosa. Il suo sedicente benefattore insisté, ed impiegò Gesù con profitto a casa sua per fare alcune traduzioni mentre lui, sua moglie ed i suoi figli e figlie tentavano d’indurlo ad accettare l’onore che gli veniva offerto. Ma egli non volle acconsentirvi. Sapeva bene che la sua missione sulla terra non doveva essere supportata da istituzioni d’insegnamento; sapeva che non doveva assolutamente obbligare se stesso ad essere diretto da “consigli di uomini”, per quanto bene intenzionati fossero.

128:4.3

Lui, che fu respinto dai capi religiosi di Gerusalemme, anche dopo aver dimostrato la sua autorità, fu riconosciuto e salutato come capo insegnante dagli uomini d’affari e dai banchieri di Damasco, e tutto ciò quand’era un oscuro e sconosciuto carpentiere di Nazaret.

128:4.4

Egli non parlò mai di questa offerta alla sua famiglia e la fine di quest’anno lo ritrovò a Nazaret ad occuparsi dei suoi doveri quotidiani come se non fosse mai stato tentato dalle proposte allettanti dei suoi amici di Damasco. Né questi uomini di Damasco associarono mai il successivo cittadino di Cafarnao che aveva messo sottosopra tutta la società ebraica con il precedente carpentiere di Nazaret che aveva osato rifiutare l’onore che le loro ricchezze congiunte avrebbero potuto procurargli.

128:4.5

Gesù molto abilmente ed intenzionalmente fece in modo di tenere isolati i diversi episodi della sua vita affinché, agli occhi del mondo, non fossero mai associati insieme come atti di un singolo individuo. Negli anni successivi egli ascoltò molte volte il racconto di questa stessa storia dello strano Galileo che rifiutò l’opportunità di fondare a Damasco una scuola che competesse con Alessandria.

128:4.6

Il solo proposito che Gesù aveva in mente, quando cercava d’isolare certe particolarità della sua esperienza terrena, era di evitare che la sua versatile e spettacolare carriera inducesse le generazioni future a venerare il maestro invece di obbedire alla verità che egli aveva vissuto ed insegnato. Gesù non desiderava costruire un curriculum umano che distogliesse l’attenzione dal suo insegnamento. Egli capì molto presto che i suoi discepoli sarebbero stati tentati di formulare una religione su di lui che avrebbe potuto competere con il vangelo del regno che egli intendeva proclamare al mondo. Di conseguenza, durante tutta la sua movimentata carriera, egli cercò persistentemente di sopprimere tutto ciò che riteneva potesse rafforzare questa tendenza umana naturale ad esaltare il maestro invece di proclamare i suoi insegnamenti.

128:4.7

Questo stesso motivo spiega anche perché egli permise di essere chiamato con differenti appellativi durante le varie epoche della sua diversificata vita sulla terra. Inoltre egli non voleva produrre alcuna indebita influenza sulla sua famiglia o su altre persone che le portasse a credere in lui contro le loro oneste convinzioni. Egli rifiutò sempre di trarre un indebito od ingiusto vantaggio dalla mente umana. Non voleva che gli uomini credessero in lui, a meno che i loro cuori non rispondessero alle realtà spirituali rivelate nei suoi insegnamenti.

128:4.8

Alla fine di quest’anno la famiglia di Nazaret si trovava in condizioni abbastanza buone. I figli crescevano e Maria cominciava ad abituarsi al fatto che Gesù fosse lontano da casa. Egli continuava ad inviare i suoi guadagni a Giacomo per mantenere la famiglia, conservandone solo una piccola parte per le sue spese personali immediate.

128:4.9

Con il passare degli anni diveniva più difficile comprendere che quest’uomo era un Figlio di Dio sulla terra. Egli sembrava del tutto simile ad un individuo del regno, proprio un altro uomo tra gli uomini. E fu ordinato dal Padre celeste che il conferimento si svolgesse in questo esatto modo.


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