“Dio è spirito”, ma il Paradiso non lo è. L’universo materiale è sempre l’arena in cui hanno luogo tutte le attività spirituali; esseri spirituali ed ascendenti spirituali vivono ed operano su sfere fisiche di realtà materiale.
Il conferimento della forza cosmica, il dominio della gravità cosmica, è la funzione dell’Isola del Paradiso. Tutta la forza-energia originale proviene dal Paradiso, e la materia per la formazione d’innumerevoli universi circola attualmente in tutto l’universo maestro sotto forma di una presenza di supergravità che costituisce il carico di forza dello spazio penetrato.
Quali che siano le sue trasformazioni negli universi esterni, una volta uscita dal Paradiso la forza prosegue il suo viaggio restando soggetta all’attrazione senza fine, sempre presente ed infallibile dell’Isola eterna, girando indefinitamente in modo obbediente e naturale lungo i sentieri eterni dello spazio degli universi. L’energia fisica è l’unica realtà che è fedele e costante nella sua sottomissione alla legge universale. Soltanto nei regni della volizione delle creature c’è stata deviazione dai sentieri divini e dai piani originali. Il potere e l’energia sono le prove universali della stabilità, della costanza e dell’eternità dell’Isola centrale del Paradiso.
Il conferimento dello spirito e la spiritualizzazione delle personalità, il dominio della gravità spirituale, sono il regno del Figlio Eterno. E questa gravità spirituale del Figlio, che attira sempre verso di lui tutte le realtà spirituali, è altrettanto reale ed assoluta quanto l’onnipotente attrazione materiale dell’Isola del Paradiso. Ma l’uomo di mente materiale ha per natura più dimestichezza con le manifestazioni materiali di natura fisica che con le operazioni altrettanto reali e potenti di natura spirituale che si possono discernere soltanto con l’intuizione spirituale dell’anima.
Via via che la mente di una personalità nell’universo diviene più spirituale—più simile a Dio—risponde meno alla gravità materiale. La realtà misurata dalla reazione alla gravità fisica è l’antitesi della realtà determinata dalla qualità del contenuto spirituale. L’azione della gravità fisica determina quantitativamente l’energia non spirituale; l’azione della gravità spirituale è la misura qualitativa dell’energia vivente della divinità.
Quello che il Paradiso è per la creazione fisica, e che il Figlio Eterno è per l’universo spirituale, l’Attore Congiunto lo è per i regni della mente—l’universo intelligente di esseri e di personalità materiali, morontiali e spirituali.
L’Attore Congiunto reagisce sia alle realtà materiali che spirituali e diventa per ciò egli stesso il ministro universale per tutti gli esseri intelligenti, esseri che possono rappresentare un’unione delle fasi materiale e spirituale della creazione. Il dono dell’intelligenza, il ministero a favore del materiale e dello spirituale nel fenomeno della mente, è il dominio esclusivo dell’Attore Congiunto, che diventa così l’associato della mente spirituale, l’essenza della mente morontiale e la sostanza della mente materiale delle creature evoluzionarie del tempo.
La mente è la tecnica con la quale le realtà spirituali divengono esperienziali per le personalità create. Ed in ultima analisi le possibilità unificatrici della mente umana stessa, la capacità di coordinare cose, idee e valori, sono supermateriali.
Benché sia difficilmente possibile per la mente mortale comprendere i sette livelli di realtà cosmica relativa, l’intelletto umano dovrebbe essere in grado di cogliere gran parte del significato dei tre livelli funzionali della realtà finita:
1. Materia. Energia organizzata che è soggetta alla gravità lineare, eccetto quando è modificata dal movimento e condizionata dalla mente.
2. Mente. Coscienza organizzata che non è interamente soggetta alla gravità materiale e che diventa veramente libera quando è modificata dallo spirito.
3. Spirito. La più alta realtà personale. Il vero spirito non è soggetto alla gravità fisica, ma diventa alla fine l’influenza motivante di tutti i sistemi di energia in evoluzione aventi dignità di personalità.
Lo scopo dell’esistenza di tutte le personalità è lo spirito; le manifestazioni materiali sono relative e la mente cosmica interviene tra questi opposti universali. Il conferimento della mente ed il ministero dello spirito sono opera delle persone associate della Deità, lo Spirito Infinito ed il Figlio Eterno. La realtà della Deità totale non è mente ma spirito-mente—mente-spirito unificati dalla personalità. Nondimeno gli assoluti dello spirito e della cosa convergono entrambi nella persona del Padre Universale.
In Paradiso le tre energie, fisica, mentale e spirituale sono coordinate. Nel cosmo evoluzionario l’energia-materia è dominante, eccetto che nella personalità in cui lo spirito, grazie alla mediazione della mente, lotta per la supremazia. Lo spirito è la realtà fondamentale dell’esperienza della personalità di tutte le creature, perché Dio è spirito. Lo spirito è immutabile, e perciò in tutte le relazioni personali trascende sia la mente che la materia, che sono variabili esperienziali di realizzazione progressiva.
Nell’evoluzione cosmica la materia diventa un’ombra filosofica proiettata dalla mente nella presenza della luminosità spirituale dell’illuminazione divina, ma ciò non invalida la realtà dell’energia-materia. Mente, materia e spirito sono ugualmente reali, ma non hanno un valore uguale per la personalità nel raggiungimento della divinità. La coscienza della divinità è un’esperienza spirituale progressiva.
Quanto più risplende la luce della personalità spiritualizzata (il Padre nell’universo, il frammento della personalità spirituale potenziale nella singola creatura), tanto maggiore è l’ombra proiettata dalla mente interposta sul suo rivestimento materiale. Nel tempo il corpo dell’uomo è altrettanto reale quanto la mente o lo spirito, ma alla morte sia la mente (l’identità) che lo spirito sopravvivono, mentre il corpo non sopravvive. Una realtà cosmica può non esistere nell’esperienza di una personalità. E così la vostra figura retorica greca—la materia è l’ombra della sostanza spirituale più reale—ha un significato filosofico.