Il grande Supremo è la superanima cosmica del grande universo. In lui le qualità e le quantità del cosmo trovano il loro riflesso di deità. La sua natura di deità è il mosaico composito della vastità totale della natura di tutti i Creatori e di tutte le creature in tutti gli universi in evoluzione. Ed il Supremo è anche una Deità in corso d’attuazione ed incorporante una volontà creativa che abbraccia un proposito universale in evoluzione.
Gli io intellettuali, potenzialmente personali, del finito emergono dalla Terza Sorgente e Centro e raggiungono la sintesi di Deità del tempo-spazio finito nel Supremo. Quando la creatura si sottomette alla volontà del Creatore non annulla né abbandona la sua personalità; i singoli partecipanti come personalità all’attuazione del Dio finito non perdono la loro individualità volitiva agendo in tal modo. Piuttosto tali personalità sono progressivamente accresciute dalla partecipazione a questa grande avventura della Deità. Mediante tale unione con la divinità l’uomo eleva, arricchisce, spiritualizza ed unifica il suo io in evoluzione fino alla soglia stessa della supremazia.
L’anima immortale in evoluzione dell’uomo, la creazione congiunta della mente materiale e dell’Aggiustatore, ascende come tale al Paradiso, e poi, quando è arruolata nel Corpo della Finalità, è collegata in un modo nuovo al circuito di gravità spirituale del Figlio Eterno mediante una tecnica d’esperienza chiamata trascendazione finalitaria. Tali finalitari divengono così dei candidati ammissibili al riconoscimento esperienziale come personalità di Dio il Supremo. E quando questi intelletti mortali, nelle future destinazioni non rivelate del Corpo della Finalità, raggiungeranno il settimo stadio d’esistenza spirituale, tali menti duali diverranno trine. Queste due menti sintonizzate, l’umana e la divina, saranno glorificate in unione con la mente esperienziale dell’Essere Supremo ormai attuato.
Nell’eterno futuro Dio il Supremo sarà attuato—creativamente espresso e spiritualmente descritto—nella mente spiritualizzata, nell’anima immortale, dell’uomo ascendente, allo stesso modo in cui il Padre Universale fu rivelato nella vita terrena di Gesù.
L’uomo non si unisce al Supremo e non annulla la sua identità personale, ma le ripercussioni universali dell’esperienza di tutti gli uomini formano così una parte dell’esperienza divina del Supremo. “L’atto spetta a noi, le conseguenze a Dio.”
La personalità in progresso lascia una scia di realtà attuata mentre passa per i livelli ascendenti degli universi. Siano esse di mente, spirito od energia, le creazioni in crescita del tempo e dello spazio sono modificate dalla progressione della personalità attraverso i loro domini. Quando l’uomo agisce, il Supremo reagisce, e questa operazione costituisce il fatto della progressione.
I grandi circuiti di energia, mente e spirito non sono mai proprietà permanente della personalità ascendente; questi ministeri restano per sempre parte della Supremazia. Nell’esperienza del mortale l’intelletto umano risiede nelle pulsazioni ritmiche degli spiriti aiutanti della mente e mette in atto le sue decisioni nel quadro prodotto dalla sua messa in circuito in questo ministero. Al momento della morte l’io umano viene separato per l’eternità dal circuito aiutante. Anche se questi aiutanti non sembrano mai trasmettere l’esperienza da una personalità ad un’altra, possono trasmettere, e trasmettono, le ripercussioni impersonali di decisione-azione tramite Dio il Settuplo a Dio il Supremo. (Ciò è almeno vero per gli aiutanti dell’adorazione e della saggezza.)
E la stessa cosa avviene per i circuiti spirituali: l’uomo li utilizza nella sua ascensione attraverso gli universi, ma non li possiede mai come parte della sua personalità eterna. Ma questi circuiti di ministero spirituale, si tratti dello Spirito della Verità, dello Spirito Santo o delle presenze spirituali superuniversali, sono ricettivi e reattivi ai valori emergenti in una personalità ascendente, e questi valori sono fedelmente trasmessi tramite il Settuplo al Supremo.
Benché tali influenze spirituali, quali lo Spirito Santo e lo Spirito della Verità, siano ministeri dell’universo locale, la loro guida non è interamente confinata nei limiti geografici di una data creazione locale. Quando l’ascendente mortale passa al di là delle frontiere del suo universo locale d’origine non viene interamente privato del ministero dello Spirito della Verità che lo ha così costantemente istruito e guidato attraverso i labirinti filosofici dei mondi materiali e morontiali, in ogni crisi dell’ascensione, dirigendo infallibilmente il pellegrino del Paradiso, dicendogli sempre: “Ecco la via.” Quando lascerete i domini dell’universo locale, grazie al ministero dello spirito dell’Essere Supremo emergente e mediante i dispositivi della riflettività universale sarete ancora guidati nella vostra ascensione al Paradiso dallo spirito direttivo confortante dei Figli di Dio che si conferiscono dal Paradiso.
Questi molteplici circuiti di ministero cosmico come registrano i significati, i valori ed i fatti dell’esperienza evoluzionaria nel Supremo? Non ne siamo del tutto certi, ma crediamo che questa registrazione avvenga tramite le persone dei Creatori Supremi di origine paradisiaca, che forniscono direttamente questi circuiti del tempo e dello spazio. Le accumulazioni di esperienza mentale dei sette spiriti aiutanti della mente, nel loro ministero verso il livello fisico dell’intelletto, sono parte dell’esperienza della Divina Ministra nel suo universo locale, e tramite questo Spirito Creativo vengono probabilmente registrate nella mente della Supremazia. Similmente le esperienze dei mortali con lo Spirito della Verità e con lo Spirito Santo sono probabilmente registrate per mezzo di tecniche similari nella persona della Supremazia.
Anche l’esperienza dell’uomo e dell’Aggiustatore deve trovare un’eco nella divinità di Dio il Supremo, perché, quando gli Aggiustatori fanno le loro esperienze, sono simili al Supremo, e l’anima in evoluzione dell’uomo mortale è creata grazie alla possibilità preesistente di tale esperienza nel Supremo.
In questo modo le molteplici esperienze di tutta la creazione divengono parte dell’evoluzione della Supremazia. Le creature utilizzano semplicemente le qualità e le quantità del finito mentre ascendono al Padre; le conseguenze impersonali di tale utilizzazione restano per sempre parte del cosmo vivente, della persona del Supremo.
Ciò che l’uomo porta con sé come possesso di personalità sono le conseguenze sul suo carattere dell’esperienza acquisita utilizzando i circuiti mentali e spirituali del grande universo nella sua ascensione al Paradiso. Quando un uomo decide e quando traduce questa decisione in azione fa un’esperienza, ed i significati e i valori di questa esperienza fanno per sempre parte del suo carattere eterno su tutti i livelli, da quello finito a quello finale. Un carattere cosmicamente morale e divinamente spirituale rappresenta il capitale accumulato dalle decisioni personali della creatura che sono state illuminate da un’adorazione sincera, glorificate da un amore intelligente e completate in un servizio fraterno.
Il Supremo in evoluzione compenserà alla fine l’incapacità delle creature finite di stabilire un contatto esperienziale più che limitato con l’universo degli universi. Le creature possono raggiungere il Padre del Paradiso, ma la loro mente evoluzionaria, essendo finita, non è capace di comprendere realmente il Padre infinito ed assoluto. Ma poiché tutta l’esperienza delle creature si registra nel Supremo e ne è parte, quando tutte le creature raggiungeranno il livello finale dell’esistenza finita e lo sviluppo totale dell’universo renderà loro possibile raggiungere Dio il Supremo quale presenza effettiva di divinità, allora, per il fatto stesso di tale contatto, avviene il contatto con l’esperienza totale. Il finito del tempo contiene in se stesso i germi dell’eternità; e ci viene insegnato che, quando la pienezza dell’evoluzione vedrà l’esaurimento della capacità di crescita cosmica, il finito totale entrerà nelle fasi absonite della carriera eterna in cerca del Padre come Ultimo.