I trascendentali sono subinfiniti e subassoluti, ma superfiniti e supercreature. I trascendentali si eventuano come un livello integratore che collega i supervalori degli assoluti con i massimi valori dei finiti. Dal punto di vista delle creature ciò che è trascendentale sembra essersi eventuato come conseguenza del finito; dal punto di vista dell’eternità è un’anticipazione del finito; e c’è chi lo ha considerato come un “pre-eco” del finito.
Ciò che è trascendentale non è necessariamente privo di sviluppo, ma è superevolutivo in senso finito. Non è nemmeno non esperienziale, ma è una superesperienza nella misura in cui è significativo per le creature. Forse la migliore illustrazione di un tale paradosso è l’universo centrale di perfezione: praticamente esso non è assoluto—solo l’Isola del Paradiso è veramente assoluta in senso “materializzato”. Né è una creazione evoluzionaria finita come sono i sette superuniversi. Havona è eterna ma non immutabile nel senso di essere un universo senza crescita. Essa è abitata da creature (i nativi di Havona) che non sono mai stati effettivamente creati, perché esistono dall’eternità. Havona è quindi un esempio di qualcosa che non è esattamente finito e neppure assoluto. Havona agisce inoltre da cuscinetto tra il Paradiso assoluto e le creazioni finite, illustrando ancora di più la funzione dei trascendentali. Ma Havona stessa non è un trascendentale—è Havona.
Come il Supremo è associato ai finiti, così l’Ultimo è identificato con i trascendentali. Ma benché noi compariamo in tal modo il Supremo e l’Ultimo, essi differiscono in qualcosa di più che non nel grado; la differenza è anche una questione di qualità. L’Ultimo è qualcosa di più di un super-Supremo proiettato sul livello trascendentale. L’Ultimo è tutto ciò, ma è ancora di più: l’Ultimo è un’eventuazione di nuove realtà della Deità, la qualificazione di nuove fasi di ciò che fino ad allora era non qualificato.
Tra le realtà associate al livello trascendentale vi sono le seguenti:
1. La presenza della Deità dell’Ultimo.
2. Il concetto dell’universo maestro.
3. Gli Architetti dell’Universo Maestro.
4. I due ordini di organizzatori di forza del Paradiso.
5. Certe modificazioni della potenza spaziale.
6. Certi valori dello spirito.
7. Certi significati della mente.
8. Le qualità e le realtà absonite.
9. L’onnipotenza, l’onniscienza e l’onnipresenza.
10. Lo spazio.
L’universo in cui viviamo attualmente può essere immaginato come esistente su livelli finiti, trascendentali ed assoluti. Questo è lo scenario cosmico nel quale si svolge il dramma eterno delle attività della personalità e delle metamorfosi dell’energia.
Tutte queste molteplici realtà sono unificate assolutamente dalle diverse triunità, funzionalmente dagli Architetti dell’Universo Maestro e relativamente dai Sette Spiriti Maestri, i coordinatori subsupremi della divinità di Dio il Settuplo.
Dio il Settuplo rappresenta la rivelazione della personalità e della divinità del Padre Universale alle creature di status massimo e submassimo, ma esistono altre relazioni settuple della Prima Sorgente e Centro che non concernono la manifestazione del ministero spirituale divino del Dio che è spirito.
Nell’eternità del passato le forze degli Assoluti, gli spiriti delle Deità e le personalità degli Dei si mobilitarono in risposta all’autovolontà primordiale dell’autovolontà autoesistente. Nella presente era dell’universo stiamo tutti assistendo alle grandiose ripercussioni dell’immenso panorama cosmico delle manifestazioni subassolute dei potenziali illimitati di tutte queste realtà. Ed è del tutto possibile che la diversificazione continua della realtà originale della Prima Sorgente e Centro prosegua in avanti e verso l’esterno per ere ed ere, incessantemente, fino alle estensioni remote ed inconcepibili dell’infinità assoluta.
[Presentato da un Melchizedek di Nebadon.]
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