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Fascicolo 93
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Machiventa Melchizedek

3. Gli insegnamenti di Melchizedek

93:3.1

In capo a dieci anni Melchizedek organizzò le sue scuole a Salem, modellandole sull’antico sistema che era stato sviluppato dai primi sacerdoti setiti del secondo Eden. Anche l’idea del sistema di riscossione delle decime, che fu introdotto più tardi dal suo convertito Abramo, fu pure derivata dalle vaghe tradizioni dei metodi degli antichi Setiti.

93:3.2

Melchizedek insegnò il concetto di un Dio unico, di una Deità universale, ma permise al popolo di associare questo insegnamento con il Padre della Costellazione di Norlatiadek, che egli chiamava El Elyon—l’Altissimo. Melchizedek non disse quasi nulla sullo status di Lucifero e sulla situazione degli affari su Jerusem. Lanaforge, il Sovrano del Sistema, si occupò poco di Urantia fino a che non fu completato il conferimento di Micael. Per la maggior parte degli studenti di Salem, Edentia era il cielo e l’Altissimo era Dio.

93:3.3

Il simbolo dei tre cerchi concentrici, che Melchizedek adottò come insegna del suo conferimento, fu interpretato dalla maggioranza della gente come rappresentante i tre regni degli uomini, degli angeli e di Dio. E fu loro consentito di persistere in questa credenza; pochissimi dei suoi discepoli seppero mai che questi tre cerchi rappresentavano l’infinità, l’eternità e l’universalità della Trinità del Paradiso, che mantiene l’universo e lo dirige divinamente. Anche Abramo considerava piuttosto questo simbolo come rappresentante i tre Altissimi di Edentia, in quanto gli era stato insegnato che i tre Altissimi agivano come un solo essere. Nella misura in cui Melchizedek insegnò il concetto della Trinità simbolizzato dalla sua insegna, lo associò generalmente ai tre governanti Vorondadek della costellazione di Norlatiadek.

93:3.4

Per il gruppo dei suoi seguaci egli non fece alcun tentativo di presentare un insegnamento che andasse al di là del fatto del governo degli Altissimi di Edentia—gli Dei di Urantia. Ma ad alcuni Melchizedek insegnò una verità avanzata, comprendente la condotta e l’organizzazione dell’universo locale, mentre al suo brillante discepolo Nordan il Kenita e al suo gruppo di studenti assidui insegnò le verità del superuniverso ed anche di Havona.

93:3.5

I membri della famiglia di Katro, con cui Melchizedek visse per più di trent’anni, conobbero molte di queste verità superiori e le perpetuarono a lungo nelle loro famiglie fino all’epoca del loro illustre discendente Mosè, il quale si trovò così in possesso di una tradizione autorevole dei tempi di Melchizedek trasmessagli da questo suo ramo paterno, così come attraverso altre fonti del suo ramo materno.

93:3.6

Melchizedek insegnò ai suoi discepoli tutto quello che erano capaci di ricevere e di assimilare. Anche molte idee religiose moderne concernenti il cielo e la terra, l’uomo, Dio e gli angeli, non sono molto lontane da questi insegnamenti di Melchizedek. Ma questo grande maestro subordinò ogni cosa alla dottrina di un Dio unico, una Deità universale, un Creatore celeste, un Padre divino. Egli insisté su questo insegnamento allo scopo di fare appello all’adorazione da parte dell’uomo e preparare la via all’apparizione successiva di Micael come Figlio di questo stesso Padre Universale.

93:3.7

Melchizedek insegnò che in un’epoca futura un altro Figlio di Dio sarebbe venuto nella carne come era venuto lui, ma che sarebbe nato da una donna; ecco perché numerosi istruttori successivi sostennero che Gesù era un sacerdote, o ministro, “sempre secondo l’ordine di Melchizedek”.

93:3.8

In tal modo Melchizedek preparò la via e predispose la scena monoteistica di tendenza mondiale per il conferimento di un Figlio Paradisiaco effettivo del Dio unico, che egli descrisse così vividamente come il Padre di tutti e lo rappresentò ad Abramo come un Dio che accettava l’uomo alle semplici condizioni di una fede personale. E Micael, quando apparve sulla terra, confermò tutto quello che Melchizedek aveva insegnato sul Padre del Paradiso.


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