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L’evoluzione della preghiera

La preghiera primitiva  •  La preghiera in evoluzione  •  La preghiera e l’alter ego  •  La preghiera etica  •  Le ripercussioni sociali della preghiera  •  La sfera d’azione della preghiera  •  Misticismo, estasi ed ispirazione  •  La preghiera come esperienza personale  •  Le condizioni per una preghiera efficace

LA PREGHIERA, come strumento della religione, si evolvé dalle precedenti espressioni non religiose di monologhi e di dialoghi. Con il raggiungimento dell’autocoscienza da parte dell’uomo primitivo si produsse l’inevitabile corollario della coscienza degli altri, il duplice potenziale della risposta sociale e del riconoscimento di Dio.

91:0.2

Le primissime forme di preghiera non erano rivolte alla Deità. Queste espressioni erano molto simili a quello che direste ad un amico accingendovi ad iniziare un’impresa importante: “Augurami buona fortuna.” L’uomo primitivo era schiavo della magia; la fortuna, buona o cattiva, entrava in tutte le faccende della vita. All’inizio queste richieste di fortuna erano dei monologhi—semplicemente un modo di pensare ad alta voce da parte dei devoti della magia. In seguito questi credenti nella fortuna ottennero l’appoggio dei loro amici e delle loro famiglie, ed infine fu attuata una forma di cerimonia che includeva l’intero clan o tutta la tribù.

91:0.3

Quando i concetti di fantasmi e di spiriti si evolvettero, queste richieste divennero d’indirizzo superumano, ed acquisita la coscienza di dei, tali espressioni raggiunsero i livelli di autentica preghiera. Per fare un esempio: tra certe tribù dell’Australia le preghiere religiose primitive hanno preceduto la credenza negli spiriti ed in personalità superumane.

91:0.4

La tribù Toda dell’India osserva attualmente la pratica di non rivolgere delle preghiere a nessuno in particolare, proprio come facevano i popoli primitivi prima dei tempi di una coscienza religiosa. Soltanto che tra i Toda ciò rappresenta un regresso della loro religione degenerante verso questo livello primitivo. Gli odierni rituali dei sacerdoti lattai dei Toda non rappresentano una cerimonia religiosa, perché queste preghiere impersonali non contribuiscono affatto a conservare o ad elevare i valori sociali, morali o spirituali.

91:0.5

La preghiera prereligiosa faceva parte delle pratiche mana dei Melanesiani, delle credenze oudah dei Pigmei africani e delle superstizioni manitou degli Indiani dell’America del Nord. Le tribù Baganda dell’Africa sono emerse solo recentemente dal livello mana di preghiera. In questa confusione evoluzionaria primitiva gli uomini indirizzano le loro preghiere agli dei—locali e nazionali—ai feticci, agli amuleti, ai fantasmi, ai capi ed alle persone comuni.


 
 
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Il Libro di Urantia