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Fascicolo 63
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La prima famiglia umana

3. La famiglia di Andon

63:3.1

Trascorsero quasi due anni dalla notte della partenza dei gemelli da casa prima che nascesse il loro primo figlio. Lo chiamarono Sontad; e Sontad fu la prima creatura nata su Urantia ad essere avvolta in fasce protettive al momento della nascita. La razza umana era iniziata, e con questa nuova evoluzione apparve l’istinto di dare cure appropriate ai neonati sempre più fragili che avrebbero caratterizzato lo sviluppo mentale progressivo dell’ordine intellettuale, in contrasto con i tipi più puramente animali.

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Andon e Fonta ebbero in tutto diciannove figli, e vissero abbastanza da godere la compagnia di una cinquantina di nipoti e di una mezza dozzina di pronipoti. La famiglia abitava in quattro ricoveri rocciosi adiacenti, o semicaverne, tre delle quali comunicavano per mezzo di gallerie scavate nel calcare tenero con l’aiuto di arnesi di selce ideati dai figli di Andon.

63:3.3

Questi primi Andoniti manifestavano uno spirito di clan molto marcato; cacciavano in gruppi e non si allontanavano mai di molto dal luogo della loro dimora. Essi sembravano rendersi conto che formavano un gruppo isolato e straordinario di esseri viventi e che dovevano perciò evitare di separarsi. Questo sentimento d’intima parentela era dovuto senza dubbio ad un accresciuto ministero mentale degli spiriti aiutanti.

63:3.4

Andon e Fonta lavorarono incessantemente per nutrire ed allevare il loro clan. Essi vissero fino all’età di quarantadue anni, quando furono entrambi uccisi durante un terremoto dalla caduta di una roccia sovrastante. Cinque dei loro figli e undici nipoti perirono con loro, e una ventina di loro discendenti subirono gravi ferite.

63:3.5

Alla morte dei suoi genitori, Sontad, nonostante un piede gravemente ferito, assunse immediatamente la guida del clan e fu abilmente assistito da sua moglie, che era sua sorella maggiore. Il loro primo compito fu di rotolare delle pietre per seppellire efficacemente i loro genitori, fratelli, sorelle e figli morti. Non bisogna attribuire un significato eccessivo a questo atto di sepoltura. Le loro idee di sopravvivenza dopo la morte erano molto vaghe e indefinite, essendo derivate essenzialmente dai loro sogni fantastici e diversificati.

63:3.6

Questa famiglia di Andon e Fonta rimase unita fino alla ventesima generazione, quando la competizione per il cibo e le frizioni sociali portarono all’inizio della dispersione.


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