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Il martedì sera sul Monte Oliveto

4. Il ritorno di Micael

176:4.1

Di tutti gli insegnamenti del Maestro nessun aspetto è stato così mal compreso quanto la sua promessa di ritornare un giorno di persona in questo mondo. Non è strano che Micael fosse interessato a ritornare un giorno sul pianeta in cui ha fatto l’esperienza del suo settimo ed ultimo conferimento come mortale del regno. È del tutto naturale credere che Gesù di Nazaret, ora capo sovrano di un vasto universo, sia interessato a ritornare non solo una, ma anche molte volte, nel mondo in cui ha vissuto una vita così straordinaria ed ha infine conquistato per se stesso il dono illimitato del Padre del potere e dell’autorità sull’universo. Urantia resterà eternamente una delle sette sfere natali di Micael nella conquista della sovranità sul suo universo.

176:4.2

Gesù ha dichiarato in numerose occasioni e a molte persone la sua intenzione di ritornare in questo mondo. Mentre i suoi discepoli si rendevano conto del fatto che il loro Maestro non avrebbe agito come liberatore temporale, ed ascoltavano le sue predizioni sulla distruzione di Gerusalemme e sul crollo della nazione ebraica, cominciarono molto naturalmente ad associare il suo ritorno promesso a questi avvenimenti catastrofici. Ma quando gli eserciti romani abbatterono le mura di Gerusalemme, distrussero il tempio e dispersero gli Ebrei della Giudea, ed ancora il Maestro non si rivelava in potere ed in gloria, i suoi discepoli cominciarono la formulazione di quella credenza che finì per associare la seconda venuta di Cristo alla fine dell’era, ed anche alla fine del mondo.

176:4.3

Gesù promise di fare due cose dopo la sua ascensione al Padre e dopo che ogni potere in cielo e sulla terra erano stati posti nelle sue mani. Promise in primo luogo di mandare nel mondo, ed in sua vece, un altro insegnante, lo Spirito della Verità; e lo ha fatto nel giorno di Pentecoste. In secondo luogo, ha certamente promesso ai suoi discepoli che un giorno sarebbe tornato personalmente su questo mondo. Ma non ha detto come, dove e quando avrebbe rivisitato questo pianeta della sua esperienza di conferimento nella carne. In un’occasione dichiarò che, mentre l’occhio della carne lo aveva visto quando viveva qui nella carne, al suo ritorno (o almeno in una delle sue possibili visite) egli sarebbe stato percepito solo dall’occhio della fede spirituale.

176:4.4

Molti di noi sono inclini a credere che Gesù ritornerà su Urantia molte volte nel corso delle ere future. Noi non abbiamo la sua promessa specifica che farà queste molteplici visite, ma sembra molto probabile che colui che porta tra i suoi titoli universali quello di Principe Planetario di Urantia visiterà molte volte il mondo la cui conquista gli valse un tale titolo straordinario.

176:4.5

Noi crediamo molto fermamente che Micael verrà di nuovo in persona su Urantia, ma non abbiamo la minima idea di quando o in quale modo egli sceglierà di venire. La sua seconda venuta sulla terra sarà sincronizzata in modo da avvenire in connessione con il giudizio finale di quest’era, con o senza l’apparizione associata di un Figlio Magistrale? Verrà in connessione con la fine di qualche era successiva di Urantia? Verrà senza essere annunciato e come un avvenimento isolato? Noi non lo sappiamo. Di una sola cosa siamo certi, e cioè che quando ritornerà tutto il mondo probabilmente ne sarà informato, perché egli dovrà venire come capo supremo di un universo e non come l’oscuro neonato di Betlemme. Ma se ogni occhio dovrà vederlo, e se solo gli occhi spirituali percepiranno la sua presenza, allora la sua venuta dovrà essere a lungo differita.

176:4.6

Voi fareste bene, quindi, a dissociare il ritorno personale del Maestro sulla terra da qualsiasi avvenimento stabilito o da epoche determinate. Noi siamo certi soltanto di una cosa: egli ha promesso di ritornare. Noi non abbiamo alcuna idea di quando egli adempirà a questa promessa o in quale connessione. Per quanto ne sappiamo, egli può apparire sulla terra in qualsiasi giorno, e può non venire fino a che ere ed ere non siano passate e non siano state debitamente giudicate dai suoi Figli associati del corpo del Paradiso.

176:4.7

La seconda venuta di Micael sulla terra è un avvenimento di enorme valore sentimentale sia per gli intermedi che per gli umani; ma altrimenti essa non è di alcuna importanza immediata per gli intermedi e di alcuna maggiore importanza pratica per gli esseri umani rispetto all’avvenimento ordinario della morte naturale, che così improvvisamente precipita l’uomo mortale nella presa immediata di quella successione di avvenimenti universali che portano direttamente alla presenza di questo stesso Gesù, il capo sovrano del nostro universo. I figli della luce sono tutti destinati a vederlo, e non ha una grande importanza che noi andiamo da lui o che lui venga prima da noi. Siate quindi sempre pronti ad accoglierlo sulla terra, come lui è pronto ad accogliervi in cielo. Noi aspettiamo con fiducia la sua gloriosa apparizione, ed anche visite ripetute, ma ignoriamo completamente come, quando o in quale connessione egli sia destinato ad apparire.


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