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Fascicolo 165
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L’inizio della missione in Perea

4. La divisione dell’eredità

165:4.1

Mentre gli apostoli battezzavano i credenti, il Maestro parlava a coloro che aspettavano. Ed un giovane uomo gli disse: “Maestro, mio padre è morto lasciando molti beni a me e a mio fratello, ma mio fratello rifiuta di darmi ciò che è mio. Vuoi tu, allora, chiedere a mio fratello di dividere questa eredità con me?” Gesù s’indignò un po’ che questo giovane di mente materiale portasse in discussione una simile questione d’affari, ma approfittò dell’occasione per impartire ulteriori insegnamenti. Disse Gesù: “Uomo, chi mi ha incaricato come vostro divisore? Dove hai preso l’idea che io presti attenzione agli affari materiali di questo mondo?” E poi, rivolgendosi a tutti coloro che erano vicino a lui, disse: “Fate attenzione e guardatevi dalla cupidigia; la vita di un uomo non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede. La felicità non deriva dal potere delle proprietà e la gioia non proviene dalle ricchezze. La ricchezza, in se stessa, non è una maledizione, ma l’amore per le ricchezze molte volte porta ad una tale devozione per le cose di questo mondo che l’anima diviene cieca alle splendide attrattive delle realtà spirituali del regno di Dio sulla terra e alle gioie della vita eterna in cielo.

165:4.2

“Lasciate che vi racconti la storia di un uomo ricco le cui terre producevano abbondanti raccolti, e quando fu diventato molto ricco, egli si mise a ragionare tra sé e sé dicendo: ‘Che cosa farò di tutte le mie ricchezze? Possiedo ora così tanto che non ho posto per immagazzinare la mia ricchezza.’ Dopo che ebbe meditato sul suo problema disse: ‘Farò questo; demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, e così avrò spazio sufficiente in cui immagazzinare i miei frutti ed i miei beni. Allora potrò dire alla mia anima: anima, hai molti beni di riserva per molti anni; prendine ora a tuo piacere; mangia, bevi e sii felice, perché sei ricca e i tuoi beni sono aumentati.’

165:4.3

“Ma questo uomo ricco era anche insensato. Provvedendo alle necessità materiali della sua mente e del suo corpo egli aveva dimenticato di accumulare dei tesori in cielo per la soddisfazione dello spirito e la salvezza dell’anima. Ed inoltre non avrebbe goduto del piacere di consumare le sue ricchezze accumulate, perché quella notte stessa la sua anima gli fu richiesta. Quella notte vennero i briganti che penetrarono nella sua casa e lo uccisero, e dopo aver saccheggiato i suoi granai bruciarono ciò che restava. Quanto ai beni che sfuggirono ai ladri, i suoi eredi si misero a litigare tra di loro. Quest’uomo aveva ammassato dei tesori per se stesso sulla terra, ma non era ricco verso Dio.”

165:4.4

Gesù si comportò così con il giovane uomo e la sua eredità perché sapeva che il suo problema era la cupidigia. Anche se questo non fosse stato il caso, il Maestro non avrebbe interferito, perché non s’immischiava mai negli affari temporali anche dei suoi apostoli, e tanto meno in quelli dei suoi discepoli.

165:4.5

Quando Gesù ebbe terminato la sua storia, un altro uomo si alzò e gli chiese: “Maestro, so che i tuoi apostoli hanno venduto tutti i loro beni terreni per seguirti, e che essi hanno ogni cosa in comune come fanno gli Esseni, ma vorresti che tutti noi che siamo tuoi discepoli facessimo altrettanto? È peccato possedere una ricchezza onesta?” E Gesù rispose a questa domanda: “Amico mio, non è peccato avere una ricchezza onorevole; ma è peccato se converti la ricchezza di beni materiali in tesori che possono assorbire il tuo interesse e stornare la tua affezione dalla devozione agli scopi spirituali del regno. Non c’è peccato a possedere dei beni onesti sulla terra, purché il vostro tesoro sia in cielo, perché dov’è il vostro tesoro là sarà anche il vostro cuore. C’è una grande differenza tra la ricchezza che conduce alla cupidigia e all’egoismo e quella che è posseduta e dispensata nello spirito di gestione da coloro che hanno un’abbondanza di questi beni del mondo, e che contribuiscono così generosamente al sostentamento di coloro che consacrano tutte le loro energie all’opera del regno. Molti di voi che siete qui privi di denaro siete nutriti ed alloggiati nel vicino villaggio di tende perché uomini e donne abbondanti di mezzi hanno dato dei fondi al vostro ospite, Davide Zebedeo, a tale scopo.

165:4.6

“Ma non dimenticate mai che, dopotutto, la ricchezza non è duratura. L’amore per le ricchezze troppo spesso offusca, ed anche distrugge, la visione spirituale. Non mancate di riconoscere il pericolo che la ricchezza divenga, non il vostro servo, ma il vostro padrone.”

165:4.7

Gesù non insegnò né incoraggiò l’imprevidenza, l’ozio, l’indifferenza a provvedere alle necessità materiali della propria famiglia, o di dipendere da elemosine. Ma insegnò che ciò che è materiale e temporale deve essere subordinato al benessere dell’anima e al progresso della natura spirituale nel regno dei cieli.

165:4.8

Poi, mentre la gente scendeva verso il fiume per assistere ai battesimi, il primo uomo venne in privato da Gesù per parlare della sua eredità, perché riteneva che Gesù l’avesse trattato duramente; e dopo che il Maestro l’ebbe ascoltato di nuovo, replicò: “Figlio mio, perché tralasci l’opportunità di nutrirti del pane della vita in un giorno come questo per indulgere alla tua inclinazione alla cupidigia? Non sai che le leggi ebraiche sull’eredità saranno applicate con giustizia se andrai a portare la tua lagnanza al tribunale della sinagoga? Non vedi che la mia opera consiste nell’assicurarmi che tu conosca la tua eredità celeste? Non hai letto nella Scrittura: ‘C’è colui che diventa ricco per la sua prudenza e per la grande parsimonia, e questa è la parte della sua ricompensa, poiché egli dice: ‘ho trovato la tranquillità ed ora potrò mangiare continuamente dei mie beni, non sapendo egli ancora ciò che il tempo gli porterà ed anche che dovrà lasciare tutte queste cose agli altri quando morirà.’ Non hai letto il comandamento: ‘Tu non sarai bramoso.’ Ed anche: ‘Essi hanno mangiato e si sono saziati e sono diventati grassi, e poi si sono rivolti ad altri dei.’ Hai letto nei Salmi che ‘il Signore detesta i bramosi’ e che ‘il poco che possiede un uomo retto vale di più delle ricchezze di molti malvagi.’ ‘Se la tua ricchezza aumenta, non attaccare il tuo cuore ad essa.’ Hai letto dove Geremia dice: ‘Che il ricco non si glorifichi nelle sue ricchezze’; ed Ezechiele espresse la verità quando disse: ‘Con la loro bocca fanno mostra d’amore, ma il loro cuore è attaccato ai loro profitti egoisti.’ ”

165:4.9

Gesù congedò il giovane uomo, dicendogli: “Figlio mio, quale profitto avrai se conquisterai il mondo intero e perderai la tua anima?”

165:4.10

Ad un altro che stava vicino e che chiese a Gesù come sarebbe stato trattato il ricco nel giorno del giudizio, egli rispose: “Io non sono venuto a giudicare né il ricco né il povero, ma la vita che gli uomini vivono li giudicherà tutti. Per quanto concerne il giudizio del ricco, tutti coloro che hanno acquisito una grande ricchezza dovranno rispondere ad almeno tre domande, e queste domande sono:

165:4.11

“1. Quanta ricchezza hai accumulato?

165:4.12

“2. Come hai acquisito questa ricchezza?

165:4.13

“3. Come hai impiegato la tua ricchezza?”

165:4.14

Poi Gesù si ritirò nella sua tenda per riposarsi un po’ prima del pasto della sera. Quando gli apostoli ebbero finito di battezzare, tornarono anch’essi e avrebbero voluto parlare con lui della ricchezza sulla terra e del tesoro in cielo, ma egli dormiva.


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