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Il terzo giro di predicazione

3. Un sabato a Tiberiade

150:3.1

I servizi del sabato del gruppo apostolico erano stati affidati alle donne da Andrea, su ordine di Gesù. Ciò significava, ovviamente, che non potevano essere celebrati nella nuova sinagoga. Le donne scelsero Giovanna come responsabile di questa occasione, e la riunione ebbe luogo nella sala dei banchetti del nuovo palazzo di Erode, essendo egli andato nella residenza di Giuliade in Perea. Giovanna lesse dalle Scritture dei passi sull’opera delle donne nella vita religiosa d’Israele, citando Miriam, Debora, Ester ed altre.

150:3.2

A tarda sera Gesù fece al gruppo riunito un discorso memorabile su “La magia e la superstizione”. In quel tempo l’apparizione di una stella luminosa e supposta nuova era considerata come un segno indicante che un grande uomo era nato sulla terra. Essendo stata osservata recentemente una tale stella, Andrea chiese a Gesù se queste credenze fossero fondate. Nella lunga risposta alla domanda di Andrea, il Maestro fece un’analisi approfondita dell’intero soggetto della superstizione umana. L’esposizione che Gesù fece in questa occasione si può riassumere in linguaggio moderno come segue:

150:3.3

1. I percorsi delle stelle nei cieli non hanno nulla a che fare con gli avvenimenti della vita umana sulla terra. L’astronomia è un’attività appropriata della scienza, ma l’astrologia è una massa di errori superstiziosi che non trova posto nel vangelo del regno.

150:3.4

2. L’esame degli organi interni di un animale recentemente ucciso non può rivelare alcunché sul tempo, sugli avvenimenti futuri, né sulla riuscita degli affari umani.

150:3.5

3. Gli spiriti dei morti non ritornano a comunicare con le loro famiglie o con i loro vecchi amici tra i viventi.

150:3.6

4. Gli amuleti e le reliquie non hanno alcun potere di guarire le malattie, di evitare le calamità o d’influenzare gli spiriti cattivi; la credenza in questi mezzi materiali per influenzare il mondo spirituale non è che una volgare superstizione.

150:3.7

5. Il trarre a sorte, sebbene possa essere un modo conveniente per regolare molte divergenze minori, non è un metodo destinato e rivelare la volontà divina. Tali risultati sono una pura questione di azzardo materiale. Il solo modo di comunicare con il mondo spirituale è insito nella dotazione spirituale dell’umanità, lo spirito interiore del Padre, unitamente allo spirito effuso del Figlio e all’influenza onnipresente dello Spirito Infinito.

150:3.8

6. La divinazione, la stregoneria ed il sortilegio sono superstizioni di menti ignoranti e sono anche gli inganni della magia. La credenza in numeri magici, in presagi di buona fortuna ed in annunciatori di sfortuna è una pura superstizione priva di fondamento.

150:3.9

7. L’interpretazione dei sogni è in gran parte un sistema superstizioso ed infondato di speculazione ignorante e fantastica. Il vangelo del regno non deve avere nulla in comune con i sacerdoti indovini della religione primitiva.

150:3.10

8. Gli spiriti del bene e del male non possono abitare in simboli materiali di creta, di legno o di metallo; gli idoli non sono niente più che la materia di cui sono fatti.

150:3.11

9. Le pratiche degli incantatori, degli indovini, dei maghi e degli stregoni furono derivate dalle superstizioni degli Egiziani, degli Assiri, dei Babilonesi e degli antichi Cananei. Gli amuleti ed ogni sorta d’incantesimi sono inutili sia per acquisire la protezione degli spiriti buoni che per tenere lontani i supposti spiriti cattivi.

150:3.12

10. Gesù denunciò e condannò la loro credenza nei sortilegi, nelle ordalie, negli incantesimi, nelle maledizioni, nei segni, nelle mandragole, nelle corde annodate ed in ogni altra forma di superstizione ignorante ed asservente.


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